26 aprile 2016
ore 15:21
di Manuel Mazzoleni
tempo di lettura
1 minuto, 58 secondi
 Per tutti
Il terremoto che cambiò il Nepal
Il terremoto che cambiò il Nepal

É passato già un anno dal terribile terremoto che mise in ginocchio il Nepal. Era il 25 aprile del 2015 o del 2072 secondo il calendario nepalese, quando una violenta scossa di magnitudo 7,8, con epicentro a circa 34 km a ESE di Lamjung, causò più di 8mila vittime e danni incalcolabili non sono in Nepal ma anche nelle zone montuose di India, Cina, Bangladesh e Pakistan. Ricordiamo inoltre che il terremoto fu la causa della valanga sul monte Everest che costò la vita a 17 persone presso il South Base Camp. Non passò neppure un mese, era il 12 maggio, che un secondo, inatteso, terremoto di magnitudo 7,3 colpì nuovamente il Paese.

Danni ingenti nella capitale
Danni ingenti nella capitale

Da allora è arrivato il monsone, un gelido inverno e un nuovo monsone sta per bussare alla porta ma la ricostruzione non è ancora iniziata come doveva. Inizialmente l'emergenza fu gestita al meglio, tant'è che tende e lamiere furono sostituite da centinaia di abitazioni temporanee, mentre il governo nepalese distribuì 15mila rupie agli sfollati, promettendone altre 200mila per la ristrutturazione delle case distrutte. Promessa che tuttavia non è ancora stata mantenuta e il governo è paralizzato come pure la Natiol Reconstuction Agengy. Si stima che tra gli sfollati iniziali ancora 80-90% ( si stima 4 milioni di persone) vive nei rifugi temporanei, perlopiù in baracche o tende donata dalla Croce rossa internazionale o cinese. Alloggi temporanei che per molti sono diventati permanenti ma che tuttavia iniziano a mostrare segni di cedimento, in uno dei paesi in qui il clima non gioca ahimè ai favore della popolazione.

Due scosse in meno di 1 mese
Due scosse in meno di 1 mese

A causa di inefficienza burocratica e corruzione, il governo nepalese distribuisce quindi con drammatica lentezza gli ingenti aiuti ( 4.1 miliardi di dollari) finanziari ricevuti dalla comunità internazionale, ma nonostante la precaria sussistenza, gli abitanti non si perdono d' animo, dando prova della grande resilienza del popolo nepalese.

A un anno esatto, tuttavia, il governo ha dato il via ai lavori di restauro degli antichi edifici della capitale Kathmandu. Il primo ministro ha quindi annunciato l'inizio dei lavori di restauro del tempio di Anantapur e di altri tre siti nella capitale, tra cui il Palazzo reale e il tempio nella piazza di Durbar, insieme ad altri nelle vicine località di Patan e Bhaktapur.


Segui @3BMeteo su Twitter


Articoli correlati