Redazione 3BMeteo
24 dicembre 2015
ore 9:11
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Dicembre 2008: Campitello di Fassa (TN
Dicembre 2008: Campitello di Fassa (TN

Vi ricordate cosa cadde dal cielo a ridosso delle vacanze di Natale del 2008? Un evento raro, quasi d'altri tempi, quando a dicembre era normale che le Alpi fossero rivestite di neve e pronte ad accogliere orde di turisti con gli sci in spalle. Quando era normale che dalle sommità alpine si staccassero enormi masse di neve pronte a radere i boschi fino al greto dei fiumi che solcano i fondovalle. In quei giorni, nemmeno così remoti, l'inverno alpino si presentò con tutte le caratteristiche favorevoli alla abbondante caduta di neve in montagna ma non solo, in una prima fase anche in pianura al Nordovest.

Prima di tutto la formazione di un sufficiente cuscinetto di aria fredda incollato nei bassi strati, ovvero sulle pianure piemontesi e lombarde. Poi la sequenza dei flussi perturbati, provenienti dall'Atlantico, che avrebbero agito in contesti termici favorevoli alle nevicate anche a bassa quota. Il 10 dicembre 2008 un getto di aria fredda ed instabile di origine nord atlantica si è buttato sul Mediterraneo centro-occidentale originando ed alimentando una depressione  tra Golfo del Leone, Corsica e Sardegna.

Da questa si è sviluppata una prima intensa perturbazione che ha dato vita ad un vistoso peggioramento del tempo su Sardegna e regioni del versante centro-settentrionale tirrenico, agguantando contemporaneamente anche l'Italia nordoccidentale, dove le temperature si sono mantenute mediamente intorno agli zero gradi fino a quote pianeggianti. Neve a catinelle così in Piemonte ma anche su buona parte delle pianure lombarde centro-occidentali e sull'Emilia occidentale, ed ovviamente in montagna.

Questo era solo l'inizio di quella che sarebbe stata una lunga ed intensa fase perturbata che avrebbe coinvolto l'arco alpino fino a pochi giorni prima di Natale. Dopo una tregua del maltempo intercorsa tra i giorni 12 e 13 dicembre dall'Atlantico si stava preparando un nuovo consistente attacco perturbato verso il Mediterraneo centrale. La perturbazione in questione ha raggiunto il Nordovest proprio nella sera di sabato 13 dicembre, con ripresa delle precipitazioni e delle nevicate sulle Alpi.

In una prima fase la neve è caduta nuovamente fino in pianura sul Cuneese, mista a pioggia sul Torinese, mentre a quote superiori a 600/800 metri la neve è tornata a cadere copiosa accumulando in alcune vallate fino a 10 cm all'ora. Nei giorni successivi lo stazionamento della depressione tra Baleari e Sardegna, bloccata nel suo naturale spostamento verso est dall'alta pressione sui Balcani, ha determinato l'insistenza della perturbazione sull'arco alpino centro-occidentale con nevicate persistenti fino al mercoledì 17 dicembre.

Il continuo richiamo di correnti miti sciroccali, oltre ad aver favorito precipitazioni abbondanti, ha anche comportato un graduale aumento delle temperature a tutte le quote, con conseguente smantellamento del cuscinetto di aria fredda sulle pianure e trasformazione della neve in pioggia a quote sempre più elevate col passare delle ore e dei giorni, fino ai circa 1500 metri nella fase finale dell'ondata di maltempo.

Impressionanti gli accumuli di neve fresca in quell'arco di tempo: fino a 5 metri sulle vallate cuneesi, 3 metri sul Piemonte centro-settentrionale e sulle vallate meridionali della Valle d'Aosta, tra i 3 ed i 4 metri anche sulle Alpi lombarde, accumuli inferiori solo sulle Alpi orientali. Le cronache di quei giorni raccontavano situazioni sempre più critiche sulle zone alpine. In Piemonte diversi comuni montani sono rimasti isolati fino alle soglie del Natale, per slavine, valanghe e black out.

Ecco alcune testimonianze dirette dalle località interessate dal quello storico evento:

Campomolino (CN), 14 dicembre 2008
Campomolino (CN), 14 dicembre 2008

Campomolino (CN) 16 dicembre 2008: Apro la finestra per sentire se dal fondovalle arriva qualche rumore di un eventuale mezzo sgombraneve... ma silenzio assoluto! Quindi: strada chiusa e isolati senza più luce e telefono! Prima di scendere pianto il metro sul terrazzo di Ugo e leggo mt. 1,85! Poi scendo in piazza trovo mio fratello Dario e i due Claudio (poco dopo arriva anche Severino) e decidiamo di liberare i collegamenti dei sentieri alle varie case divenuti oramai dei cunicoli dove i bordi di neve ci sovrastano. Nel frattempo dal balcone Franca ci comunica la notizia che mai avremmo voluto sentire, ma che comunque temevamo: "...NON ARRIVA PIU' ACQUA!!!". (Fonte: castelmagno-oc.com).

Cogne (AO). Ecco come si presentava il bosco sotto il Monte Herban prima che cadesse la valanga del dicembre 2008
Cogne (AO). Ecco come si presentava il bosco sotto il Monte Herban prima che cadesse la valanga del dicembre 2008
Cogne (AO). Ecco come si presentava il bosco sotto il Monte Herban prima che cadesse la valanga del dicembre 2008


Cogne (AO) 16 dicembre 2008: Sul solco tracciato dall'alluvione dell'ottobre 2000 un'imponente valanga si stacca poco sotto il Monte Herban e scivola rovinosamente a valle fino al Torrente Valnontey nella regione Boutillier, sventrando 800 metri di bosco e sfiorando la baita della Sapiniere. Le nubi basse e la nevicata in corso non permettono di vedere cosa sta succedendo intorno, ma un rumore sordo si diffonde in tutta Cogne e poco dopo un odore di aghi di pino ammanta l'intero capoluogo. Si deduce che è caduta una valanga gigantesca da qualche parte. Passato il maltempo questa si rivelerà di dimensioni eccezionali ed avrà per sempre cambiato il volto di alcune montagne circostanti, dopo essersi mangiata ettari di bosco. Altre valanghe sono cadute nei dintorni. Cogne è isolata perché procedendo verso Aosta un'altra valanga ha raggiunto la Frazione Epinel, bloccando la strada con uno spessore di oltre 6 metri. Il lento disgelo manterrà residui di neve fino ad inizio luglio nelle zone più ombrose.

Dicembre 2008: Situazione al Passo del Tonale, versante trentino
Dicembre 2008: Situazione al Passo del Tonale, versante trentino

Trento (TN): Addirittura il fisco si addolcisce verso i cittadini trentini, concedendo una proroga ai pagamenti che sarebbero dovuti essere stati versati entro il 9 dicembre. La troppa neve che ha interrotto i collegamenti tra un paese e l'altro ha impedito ai trentini di recarsi in tempo ai vari uffici postali per pagare le tasse. Pagate in fretta trentini, anche se non oggi! (Fonte: meteoalpino.it)


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