16 gennaio 2014
ore 11:50
di Manuel Mazzoleni
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 Ghiacci a rischio. Credit: NSIDC courtesy Asa Rennermalm, Rutgers University
Ghiacci a rischio. Credit: NSIDC courtesy Asa Rennermalm, Rutgers University
I ghiacci della Groenlandia continuato a perdere volume ed estensione, ma la causa questa volta non è il solo riscaldamento globale.
Secondo un recente studio, pubblicato su Nature Geoscience ed effettuato da un gruppo di ricerca internazionale dell'IceGeoHeat, il ghiaccio non si scioglierebbe solo dall'alto ma ben si anche dal basso, colpa del calore rilasciato delle profondità della Terra.
Calore che senza grosse difficoltà raggiungerebbe la base dei ghiacci, grazie alla conformazione della litosfera, particolarmente sottile in questa regione.


Secondo i dati raccolti la calotta glaciale si riduce ogni anno di circa 227 milioni di tonnellate di ghiaccio, quasi come l'equivalente di 60 milioni di piscine olimpioniche, tanto da far innalzare gli oceani di circa 0,7 mm.  

La scoperta potrebbe avere ripercussioni significative nel futuro, soprattutto dal punto di vista modellistico, visto che gli attuali modelli non contemplano il riscaldamento indotto dal terreno sottostante.

La combinazione di pressione esercitata dallo strato di ghiaccio e lo strato particolarmente sottile di litosfera (di circa 70 chilometri) permetterebbe le condizioni per uno scioglimento anche della base della calotta. Secondo i ricercatori, il modello realizzato comprendendo anche questi aspetti combacerebbe pienamente con i valori di scioglimento registrati negli anni.

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