26 giugno 2016
ore 12:24
di Paolo Corazzon
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1 minuto, 16 secondi
 Per tutti

Forse non tutti sanno che l'abbronzatura non è altro che un'autodifesa della pelle per proteggersi dai raggi solari e in particolare dai raggi ultravioletti (Uv-A, Uv-B, Uv-C) che non scaldano, ma sono quelli che producono maggiori danni alla pelle. Ad esempio, gli Uv-A entrano in profondità, distruggono il collagene, l'elastina e i piccoli vasi e invecchiano la pelle; gli Uv-B penetrano nel nucleo delle cellule dell'epidermide mutando il DNA e inducendo a tumori cutanei.

Ripararsi dal sole in estate è fondamentale
Ripararsi dal sole in estate è fondamentale

La necessità, quindi, di proteggersi dal sole è fondamentale. Basta mettersi sotto l'ombrellone o indossare una maglietta? La risposta è: assolutamente no perché i raggi solari attraversano anche i tessuti. Indossare una maglietta di cotone è come spalmarsi una crema di fattore 5 e più la trama dei tessuti è larga più il "fattore di protezione" diminuisce. Tanto più il tessuto è chiaro, meno ha la capacità di trattenere la radiazione. Così come stare sotto l'ombrellone non significa proteggersi perché la radiazione solare è riflessa dalla sabbia. E che dire dei costumi in nylon e lycra? Se bagnati, sono completamente "trasparenti" alla radiazione.

Novità, però! Da qualche anno si stanno mettendo a punto dei nuovi tessuti che riescono ad assorbire i raggi solari. Ad esempio, nella viscosa sono stati inclusi dei bloccanti UV e delle molecole di ceramica a tal punto che il suo "fattore di protezione" è di 60. Nei prossimi anni sull'etichetta dei vestiti, potremo forse leggere anche il fattore di protezione!



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