29 settembre 2014
ore 13:30
di Carlo Migliore
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1 minuto, 55 secondi
 Per tutti

Il fatto: due fratellini, Laura sette anni e Carmelo nove anni appena compiuti, sono le prime vittime in assoluto di un fenomeno naturale che fino a ieri aveva destato solo stupore e meraviglia nelle persone. 

i vulcani di fango di Macalube di Aragona (AG)
i vulcani di fango di Macalube di Aragona (AG)

I vulcani di fango di Macalube di Aragona (Agrigento) ora uccidono, e non potranno mai più essere guardati con gli stessi occhi dalle migliaia di visitatori che ogni anno affollano la riserva. La tragedia, una terribile fatalità ha voluto che uno dei tanti vulcani di fango presenti nella zona esplodesse proprio mentre vicino alla sua bocca ci fosse la famiglia Mulone. Sepolti dal fango eruttato per i due bambini non c'è stato scampo mentre il padre Rosario di 46 anni è riuscito a salvarsi.

salse di Nirano
salse di Nirano

Il fenomeno: Si tratta di un tipo di vulcanismo denominato "sedimentario". Enormi bolle di gas prevalentemente zolfo o metano formatosi grazie alla decomposizione di organismi viventi sepolti milioni di anni fa, risalgono in superficie attraverso delle fenditure nel terreno trascinando acqua e argilla. Vengono chiamati Macalube(dall'arabo maqlub ribaltamento, che viene su). Un fenomeno ben conosciuto in Sicilia non solo nella provincia di Agrigento ma anche in quella di Caltanissetta e Catania (qui sono più riconducibili a fattori vulcanici veri e propri). in Italia esistono vulcani di fango anche altrove, in Emilia Romagna ad esempio dove vengono chiamati "salse", nelle Marche, in Abruzzo, in Campania e nel Lazio, qui proprio ad Agosto del 2013 nei dintorni di Roma, ne sono spuntati tre con sommo stupore e persino preoccupazione degli abitanti.

La prevenzione: Esiste un modo per capire se un vulcano di fango sta per esplodere?  No, non ci sono modi per capire se l'esplosione è imminente, tuttavia dei segnali precursori potrebbero indurre a mantenere un certo grado di cautela. Proprio nel recente mese di Agosto, alcune fratture e altri segnali visibili sul terreno avevano indotto il direttore della Riserva Mimmo Fontana, che è anche al vertice di Legambiente, a sospendere le visite per due settimane in tutta la riserva. A quanto pare i tempi di chiusura avrebbero dovuto essere più lunghi ma sono in corso una serie di indagini per accertare eventuali responsabilità.



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