6 dicembre 2015
ore 11:30
di Manuel Mazzoleni
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 Per tutti

I paesi ricchi del pianeta sono i maggiori responsabili dell'inquinamento globale. Non è di certo una grande novità ma nel nuovo rapporto presentato alla CoP21 di Parigi da parte della Oxam, viene evidenziato come il 10% della popolazione più ricca della Terra è responsabile del 50% delle emissioni di CO2, a fronte del 10% prodotto dal 50% della popolazione mondiale. Da questo si capisce che non sarebbero i Paesi emergenti i principali colpevoli, anche se la crescita delle emissioni in queste zone è in continuo aumento, dettate perlopiù dalla produzione di beni consumati in altri paesi. Ad esempio la metà più povera della popolazione cinese, circa 600 milioni di persone, produce emissioni di solo un terzo rispetto a quelle prodotte dal 10% delle persone più ricche degli USA, circa 30 milioni.

Percentuale emissioni prodotte della popolazione mondiale
Percentuale emissioni prodotte della popolazione mondiale

Secondo Bacciotti, direttrice del dipartimento Campagne di Oxfam Italia, i cambiamenti climatici e la disuguaglianza economica sono indissolubilmente legati tra loro, e insieme rappresentano una delle maggiori sfide del 21° secolo. Parigi deve essere il punto di partenza per costruire un'economia più inclusiva e giusta, che tenga in considerazione non solo la parte più ricca della popolazione mondiale - responsabile della maggior parte delle emissioni in atmosfera - ma anche i 3,5 miliardi più poveri che, pur avendo minori responsabilità, sono i più esposti agli effetti dei cambiamenti climatici.

Ecco così che Oxfam chiederà che nell'accordo di Parigi si affronti il problema dei danni provocati dai cambiamenti climatici per strutturare un piano futuro sul clima che rispetti i diritti umani e la parità di genere. Il rapporto mira a incentivare una soluzione che interrompa lo status di superiorità del ristretto numero di miliardari che devono gran parte delle loro fortune al business dei combustibil fossili.  


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