28 settembre 2016
ore 15:47
di Manuel Mazzoleni
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 Per tutti

Secondo l'ultimo rapporto dell'Organizzazione mondiale della sanità, quasi l'intera popolazione mondiale, per la precisione il 92%, vive in zone con livelli di particelle sottili che superano i limiti consentiti. Tale inquinamento è la causa di ben tre milioni i decessi.

Secondo il rapporto dell'Oms ben il 92% della popolazione mondiale respira aria con livelli di polveri sottili superiori al limite medio annuo di 10 microgrammi per metro cubo. Un valore che negli ultimi anni è purtroppo aumentato in maniera rapida e quindi richiede azioni rapide e concrete per poterlo contrastare.

Inquinamento sempre più esteso
Inquinamento sempre più esteso

L'analisi è stata svolta dall'università di Bath, UK, che analizzando immagini satellitari e dati al suolo ha evidenziato che Mediterraneo orientale, Sud-est asitico e Pacifico occidentale sono le aree più esposte a livelli di inquinamento "particolarmente alti".

Secondo l'agenzia per la salute delle Nazioni Unite nel mondo sono circa 3 milioni i decessi causati dall'inquinamento, ai quali si sommano i quasi 3 milioni e mezzo causati dall'inquinamento in ambienti chiusi. In altre parole nel 2012 essi hanno ricoperto l'11.6% dei decessi nel mondo. Di questi il 95% è dovuto a malattie non trasmissibili come problemi cardiovascolari o polmonari cronici oppure cancro ai polmoni. Un altro dato significativo: 2 decessi su 3 si concentrano nel Sud-est asiatico e nell'area del Pacifico orientale.  

Cosa fare allora? Secondo Maria Neira, direttrice del dipartimento di Sanità pubblica dell'Oms, esistono delle soluzioni, in particolare un sistema dei trasporti più sostenibile, la gestione dei rifiuti solidi, l'uso di stufe e combustibili puliti per le famiglie così come le energie rinnovabili e la riduzione delle emissioni industriali.


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