11 settembre 2014
ore 8:05
di Manuel Mazzoleni
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 Per tutti

Se l'attenzione a livello ambientale è puntata sul riscaldamento globale, sta rientrando il maggiore allarme lanciato nei decenni scorsi: il buco dell'ozono, secondo le ultime valutazioni effettuate dagli scienziati incaricati dall'ONU, si sta restringendo. A 27 anni dalla firma del Protocollo di Montreal la sfida sembra essere vinta, anche se non è ancora il momento di festeggiare e definire chiusa la partita. Stando agli esperti, il piano mondiale che ha messo al bando i gas che distruggono lo strato di ozono dovrebbe permettere un recupero entro il 2050.

Buco dell'Ozono in calo
Buco dell'Ozono in calo

La ricostruzione dello strato di ozono che protegge la Terra dalle radiazioni ultraviolette del sole - sostiene il rapporto dell'Unep, il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente, e dell'Omm, l'Organizzazione meteorologica mondiale - è a buon punto, grazie all'azione internazionale concertata contro i gas distruggi-ozono, come i Cfc". "Entro il 2030 avrà impedito due milioni di casi di cancro alla pelle - spiega il direttore esecutivo di Unep, Achim Steiner - evitato danni al sistema immunitario e problemi agli occhi, protetto la fauna e l'agricoltura". "L'azione internazionale sull'ozono è un grande successo ambientale - concorda il segretario generale di Omm, Michel Jarrau - ma lo stesso livello di urgenza e unità dovrebbe essere usato per affrontare l'enorme sfida del riscaldamento globale".

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