19 ottobre 2016
ore 15:58
di Daniele Berlusconi
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 Per tutti
Con i primi freddi arriva l'influenza
Con i primi freddi arriva l'influenza

PRIMI FREDDI E INFLUENZA. Molti italiani sono già alle prese con il ceppo H3 del virus influenzale A, arrivato direttamente dall'Asia, che ha raggiunto l'Italia nelle scorse settimane e che nei prossimi mesi potrebbe colpire circa 6/7 milioni di persone. L'influenza colpisce soprattutto nei mesi invernali, tra Novembre e Marzo nell'emisfero boreale, e tra Maggio e Settembre in quello australe, infatti la parola stessa "influenza" si riferisce proprio al ruolo predominante della stagione fredda nella diffusione della malattia. Il mese di Ottobre, dopo un inizio particolarmente mite, ha visto intorno a metà mese un brusco calo delle temperature, causato da correnti settentrionali fredde che hanno raffreddato repentinamente l'atmosfera, portando le temperature minime prossime allo zero al Nord. In questo modo il virus dell'influenza ha avuto modo di proliferarsi e propagarsi più facilmente anche in Italia, favorito anche del fatto che non è ancora disponibile il vaccino.

IL RUOLO DI TEMPERATURA ED UMIDITA' DELL'ARIA NELLA DIFFUSIONE DEL VIRUS. L'acutizzarsi dell'influenza nei mesi invernali è sicuramente legata anche ad alcuni fattori meteo-climatici come il clima freddo e secco. Esperimenti condotti sui suini hanno dimostrato che il virus influenzale si trasmette e sopravvive più facilmente in ambienti freddi. Inoltre anche la bassa umidità aumenta il tasso di trasmissione del virus. La stabilità dei virus nelle particelle di aerosol atmosferico provenienti dalla tosse di creature infette dipende dall'umidità relativa, e in particolare i virus sono più stabili per bassi valori di umidità relativa (RH 20-40%), meno stabili per valori intermedi (RH 50%), e nuovamente stabili a più alti valori di umidità (RH 60%-80%). A umidità ancora più elevate e superiori all'80% invece, le goccioline emesse dall'organismo si accrescono molto velocemente non appena il vapore acqueo condensa attorno ad esse e cadono rapidamente verso il basso per effetto della forza di gravità, fatto che non può evidentemente favorire la diffusione del virus influenzale.

LA PREVENZIONE DELL'INFLUENZA. Sebbene altri fattori possano contribuire alla periodicità delle epidemie di influenza, l'umidità relativa e la temperatura dell'aria giocano un ruolo estremamente importante. La trasmissione del virus influenzale negli ambienti chiusi potrebbe quindi essere contrastata semplicemente mantenendo la temperatura dell'aria intorno ai 20°C, e un'umidità relativa o intermedia (50 %), oppure alta (superiore ad 80%). Per un corretta prevenzione dal virus influenzale è inoltre opportuna una dieta bilanciata e salutare specialmente durante gli ultimi mesi dell'anno quando sarà necessario ingerire vitamine (specialmente C e D), fibre, legumi e bere molta acqua (tale azione aiuterà infatti nella corretta depurazione del corpo umano). Altrettanto importante è la cura dell'igiene personale soprattutto per tutti coloro che sono quotidianamente in contatto con molte persone o con luoghi molto affollati dove circolano molti virus. Per proteggersi dagli attacchi influenzali è importante inoltre dedicare spazio ai momenti di riposo ed a non sottovalutare i possibili sbalzi termici adeguandosi sempre tramite l'utilizzo di un abbigliamento consono (attenzione anche a non coprirsi troppo e non solamente alla situazione opposta). 

Legame tra diffusione dell'influenza e temperatura e umidità dell'aria
Legame tra diffusione dell'influenza e temperatura e umidità dell'aria


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