24 giugno 2011
ore 8:02
di Daniele Olivetti
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Centrale di Fort Calhoun preventivamente spenta in previsione dell'inondazione
Centrale di Fort Calhoun preventivamente spenta in previsione dell'inondazione

Le esondazioni del fiume Missouri in Nebraska stanno minacciando due centrali atomiche: Fort Calhoun e Cooper. Così come è avvenuto in Giappone per la centrale di Fukushima, il rischio che si corre è quello della sospensione della rete elettrica, che impedirebbe il corretto raffreddamento del nucleo. L'inondazione è stata provocata dalle abbondanti piogge cadute negli ultimi giorni sulle Grandi Pianure ma anche dalla fusione del cospicuo manto nevoso delle Montagne Rocciose.  

L'emergenza inondazione è scattata nei primi di Giugno, quando gli Army Corps of Engineers hanno deciso di aprire alcune dighe nel South Dakota in modo da ridurre il carico idrico sui bacini che raccolgono le acque provenienti dalle Montagne Rocciose. L'apertura degli sbarramenti, però, ha causato un improvviso ingrossamento del Missouri, che ha letteralmente invaso le pianure circostanti, minacciando gli impianti nucleari.

La centrale di Fort Calhoun, sita nella città di Omaha, è stata tempestivamente protetta grazie all'attivazione delle barriere gonfiabili. L'impianto ora sembra un'isola in mezzo al mare. I tecnici della Omaha Public Power District (Oppd) si alternano sul luogo, turno dopo turno, per impedire che la struttura venga invasa dal fiume. Sebbene la centrale fosse stata spenta ad aprile per via di alcune procedure di rifornimento, c'è il timore che l'inondazione possa danneggiare le linee elettriche e lasciare l’impianto senza energia elettrica. Una situazione apparentemente sotto controllo, sebbene il 7 giugno si sia verificato un incendio che ha messo fuori uso gli impianti di raffreddamento per almeno 90 minuti.

Per la centrale di Cooper, invece, i rischi potrebbero essere assai più alti: infatti, l'impianto, un reattore ad acqua bollente del 1974 e molto simile a quello di Fukushima, è tuttora operativo. Il 19 giugno la direzione della centrale ha inviato un avviso di emergenza di livello I (il più basso rispetto al massimo livello IV) alla Nuclear Regulatory Commission, l'ente americano per la sicurezza delle centrali. Il livello del fiume Missouri aveva infatti raggiunto la soglia critica di emergenza oltre la quale si sarebbe potuto verificare l'allagamento dei reattori e l'avvio della procedura di spegnimento forzato del reattore: un'evenienza che tiene tutti con il fiato sospeso.

Tutte le 104 centrali nucleari americane hanno una licenza rilasciata dal governo federale, che le permette di essere attive sotto determinate condizioni, in riferimento al livello dei fiumi, ai venti, all'eventuale presenza di tornado, uragani o altri eventi estremi. Per esempio le centrali nucleari in Florida e Louisiana sono costrette a chiudere in presenza di uragani.

La centrale di Cooper risulta però ancora attiva e nonostante le rassicurazioni ufficiali di sicurezza, la vista della centrale nucleare di Fort Calhoun completamente circondata dall'acqua ha suscitato preoccupazione nella comunità americana.

A fronte degli ultimi aggiornamenti, non sembra che la situazione in Nebraska possa migliorare durante i prossimi giorni. I militari contano di dover tenere aperte le dighe per tutto il corso dell'estate. Nella notte del 20 giugno, inoltre, un violento temporale si è abbattuta su Ohama danneggiando alcune linee elettriche e lasciando senza energia elettrica circa 12 mila persone.


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