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20 ottobre 2016
ore 11:21
di Manuel Mazzoleni
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1 minuto, 39 secondi
 Per tutti

Sono ore con il fiato sospeso per i tecnici dell'Agenzia spaziale europea, in ansia per le sorti della sonda europea Schiapparelli su Marte. Secondo il direttore, l'analisi dei dati è ancora in corso ma non si sa se la sonda Schiaparelli sia ancora integra. A circa 5 secondo dall'atterraggio, infatti, il segnale della capsula si è interrotto all'improvviso facendo temere il peggio. Sempre secondo i tecnici tutto è andato secondo i programmi sino a pochi secondi dall'atterraggio, previsto alle 16:49 di ieri, ma da allora il silenzio ha avvolto Schiapparelli.

Ma cosa potrebbe essere successo?

Scorrendo la sequenza delle manovre che la capsula doveva compiere, precisano i tecnici, si può dedurre che tutto è andato bene sino all'apertura del paracadute. Anche lo scudo che aveva protetto il modulo di sbarco dalla vampata di calore generata dall'attrito con l'atmosfera si era separato correttamente. A quel punto, però, si sarebbero innescate altre manovre nelle quali potrebbe essere nascosta la causa del silenzio. Manovre che sono state gestite in automatico dal computer di bordo visto che ogni segnale o comando da terra impiega circa 9 minuti e mezzo per arrivare su Marte. Quello che si teme è che il paracadute si sia staccato portandosi via anche il cono protettivosuperiore nel quale era annidato Schiaparelli e su cui era montata l'antenna che fino a quel momento aveva inviato i segnali. Avrebbe dovuto attivarsi l'altra antenna del modulo di sbarco ma si teme che la sequenza di scambio non sia avvenuta correttamente generando quindi un problema nelle trasmissioni che si sono interrotte.

Se però la sonda fosse atterrata senza subire danni nontutto sarebbe perduto. Esiste infatti la speranza di riprendere la situazione correggendo gli eventuali errori che si sono generati dialogando con la sonda madre entrata perfettamente in orbita intorno al Pianeta Rosso. Anche in precedenti missioni si verificò questo silenzio come ad esempio con il rover Spirit nel 2004.

Aspettiamo quindi con le dita incrociate nella speranza che Schiapparelli sia ancora intatto e che nel corso dei prossimi giorni riprenda a comunicare con noi.


L'Europa su Marte oggi 19 Ottobre previsto l'atterraggio di Schiaparelli

Dopo un viaggio durato 7 mesi, la sonda europea Exomars 2016 è arrivata nell'orbita marziana. Da essa si è già sganciata una sonda figlia, di nome Schiaparelli in onore dell'astronomo italiano famoso per i suoi studi su Marte. Oggi 19 ottobre - alle 16:48 - Schiaparelli atterrerà sul pianeta rosso. Il "Touchdown" sul suolo marziano sarà preceduto da una serie di operazioni preventive. 

Schiaparelli che si sgancia dalla sonda madre
Schiaparelli che si sgancia dalla sonda madre

Alle 15.42 un'ora prima dell'ingresso nell'atmosfera la sonda comincerà a preparare i sistemi di bordo. Alle 16:42 inizierà l'ingresso nell'atmosfera, a 121 km di quota e a una velocità di 21.000 km/h. A quel punto, dato il ritardo di circa 10 minuti tra le comunicazioni sonda-Terra, Schiaparelli non sarà più controllabile e tutte le operazioni verranno eseguite in modo automaticoL'ingresso nell'atmosfera rallenterà la sonda fino a 1.700 km/h. Dopo 3 minuti, a una quota di 11 km si aprirà il paracadute. Dopo un minuto si staccherà lo scudo termico anteriore. Siamo ormai alle 16:47, a 1,3 chilometri dal suolo: la velocità è di 250 chilometri all'ora. Il lander abbandonerà anche la parte posteriore dello scudo e il paracadute, accenderà per qualche istante i retrorazzi per rallentare ulteriormente la discesa, e a 2 metri di quota e a 4 km/h di velocità si farà cadere su Marte esattamente alle 16:48.

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Ricostruzione della fase di atterraggio di Schiaparelli
Ricostruzione della fase di atterraggio di Schiaparelli

Eccellenza italiana. Anche se il punto di comando vero e proprio si trova al centro ESOC di Darmstadt, in Germania, l'Italia ha contribuito in modo determinante alla missione. Italiani sono la progettazione e il coordinamento di entrambe le fasi (ExoMars 2016 e 2018). Italiane le componenti delle due sonde e la trivella del lander che tra meno di due anni dovrebbe atterrare e scavare nel suolo marziano (laboratori di Torino di Thales Alenia Space). Italiani gran parte degli investimenti (l'ASI ha contribuito per il 33% agli 1,2 miliardi di euro dei costi di missione), e dei responsabili degli esperimenti scientifici.


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