25 giugno 2015
ore 11:31
di Andrea Colombo
tempo di lettura
2 minuti, 2 secondi
 Per tutti

Le scie di condensazione che talvolta si vanno a generare in alta quota in concomitanza col passaggio di aerei tendono ad influenzare la temperatura del suolo. Questa deduzione giunge da due ricercatori statunitensi, Jase Bernhardt e Andrew M. Carleton. 

Scie di condensazione
Scie di condensazione

Ma cos'è una scia di condensazione? Si tratta a tutti gli effetti di una nube, in quanto si va a sviluppare per condensazione del vapore acqueo contenuto nei gas di scarico dei velivoli. Ma avviene sempre questa condensazione? No. Avviene solamente se l'atmosfera - a quella altitudine - presenta le condizioni necessarie, che fondamentalmente sono collegate a due parametri: temperatura ed umidità relativa. La temperatura deve risultare sufficientemente bassa tale da permettere la formazione dei cristalli di ghiaccio e allo stesso tempo ci deve essere sufficiente umidità per prolungare nel cielo la persistenza della "nube" appena formata. Ecco perchè le scie di condensazione tendono ad evidenziarsi maggiormente (sia in estensione, sia in durata) quando l'alta troposfera è umida rispetto a quando è secca. 

I due ricercatori hanno rilevato che le scie di condensazione, quando presenti in gran concentrazione e per tempi abbastanza lunghi (ore), tendono ad influenzare il classico ciclo giornaliero della temperatura. In che modo? Riducendo il divario tra la temperatura massima e la minima. In pratica "mimano" a tutti gli effetti il comportamento di una nube: in presenza di una giornata nuvolosa avviene esattamente la stessa cosa, in quanto le nubi tendono - di notte - a mantenere la temperatura relativamente più elevata rispetto a quando il cielo è sereno. Al contrario - di giorno - la presenza delle nubi riduce il riscaldamento superficiale, che si traduce in una temperatura dell'aria inferiore rispetto a quando il cielo è sereno. 

Le rilevazioni hanno evidenziato una riduzione delle temperature massime tra i 2°C e i 3°C in presenza di un elevato numero di scie di condensazione presenti contemporaneamente sulla verticale dell'area presa in esame. Risultati da prendere in considerazione dal punto di vista previsionale per prevedere al meglio l'andamento termico a breve termine se si è o meno in presenza di estesi "banchi" di scie di condensazione. 

Il lavoro dei due ricercatori si intitola: "The impacts of long-lived jet contrail 'outbreaks' on surface station diurnal temperature range", inserito nell'International Journal of Climatology, 2015. 


Segui @3BMeteo su Twitter


Articoli correlati