22 dicembre 2016
ore 15:39
di Francesco Nucera
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 Per esperti

Spesso si sono evidenziati non solo in Estate ma anche in Inverno situazioni in cui l'anticiclone ha posizionato la sua roccaforte propria nel cuore dell' Europa. Quando gli anticicloni poi perdurano per più tempo nella stessa posizione determinano una classica situazione di blocco; le correnti atlantiche sono costrette a tenersi lontane e a biforcarsi a ridosso dei settori occidentali europei. Queste situazioni poi possono sfociare in vere e proprie anomalie climatiche una volta che persistono più del dovuto.

La normalità- Secondo i manuali di meteorologia in estate l'alta pressione delle Azzorre dall'Atlantico si allunga verso l'Europa centro occidentale. In inverno lo scenario vede la presenza dell'anticiclone a ridosso dell'Africa nord occidentale. Ma la 'varianza' mostra che esistono due configurazioni di blocco: una con l'alta pressione tra Regno Unito ed Azzorre, l'altra tra Nord Atlantico ed Ovest Europa.Leanomalie riscontrate. Il fatto più interessante è che la frequenza del blocco è risultato meno prevalente in Atlantico e sulle isole Britanniche; invece è aumentato sull'Europa centro occidentale. Sopratutto nel semestre invernale nel periodo 2005-12 si nota una chiara propensione alla diminuzione dei blocchi in Atlantico. Tutto ciò suggerisce che i blocchi atlantici sono stati sostituiti dai blocchi europei. Con tutte le conseguenze del caso.

L'Euroblocco, una possibile anomalia
L'Euroblocco, una possibile anomalia


Perchè accade questo? Questa situazione potrebbe essere il risultato di una diminuzione dell'intensità dell'anticiclone delle Azzorre con uno spostamento verso est dei massimi di pressione. Le cause sono prettamente dinamiche con una biforcazone del flusso e che alimenta una anomalia di bassa pressione sul Nord Africa. In questo contesto si crea un circolo vizioso tra il vento in quota ed il posizionamento delle anomalie delle acque superficiali in Atlantico. Sievidenzia inoltre come vi sia una maggiore invadenza dell'anticiclone libico sul Mediterraneo, non solo nel periodo estivo ma anche in quello invernale. In estate questo si associa ad un aumento della frequenza delle ondate di calore. In inverno si assiste invece ad una riduzione non solo delle piogge ma anche delle nevi.


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