15 agosto 2013
ore 7:48
di Manuel Mazzoleni
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 Per tutti
 [Esplora il significato del termine: Elaborazione grafica della magnetar SGR 0418+5729. Panoramica e dettaglio sulla regione della stella che ha fatto registrare il campo magnetico più intenso dell’universo (Esa-Atg Medialab)] Elaborazione grafica della
[Esplora il significato del termine: Elaborazione grafica della magnetar SGR 0418+5729. Panoramica e dettaglio sulla regione della stella che ha fatto registrare il campo magnetico più intenso dell’universo (Esa-Atg Medialab)] Elaborazione grafica della
É da vent'anni che gli astrofisici Robert Duncan e Christopher Thompson ne hanno ipotizzato la loro presenza, ma mai sino a pochi mesi fa si era riuscito ad osservarne uno direttamente. Stiamo parlando dei Magneter, ossia quelle stelle a neutroni che generano i campi magnetici più potenti dell'universo, addirittura un milione di miliardi più potente di quello terrestre.

La scoperta arriva da un gruppo di ricerca italiano che ha osservato per la prima volta il bizzarro oggetto cosmico (tecnicamente denominato con il codice SGR 0418+5729), che si trova a ben 6500 anni luce da Noi.  

I magneter sono ciò che resta di quella che un tempo era una stella molto più grande del nostro Sole e che al termine della sua vita è collassata, generando un oggetto estremamente denso e simile ad un buco nero con un campo magnetico spaventosamente grande e potente.
Ricordiamo che tutte le stelle, quando finiscono di bruciare il loro combustibile nucleare si spengono, ma in un modo differente a seconda della loro taglia. Quelle che hanno una massa da 10 a 25 volte superiore al nostro Sole si trasformano in stelle a neutroni e quindi in magneter.  


Pur essendo migliaia di anni luce distanti da noi, il loro campo magnetico è in grado di generare potenti esplosioni cosmiche che a volte sono in grado di disturbare le comunicazioni terrestri.
La misurazione diretta del campo magnetico di questi oggetti permetterà in futuro di capire con maggiore precisione come la materia si comporta quando viene sottoposta a campi magnetici così intensi, impossibili da riprodurre in laboratorio.

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