24 settembre 2016
ore 10:33
di Carlo Migliore
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La misteriosa nube di ghiaccio su Titano
La misteriosa nube di ghiaccio su Titano

La si conosce già da tempo, dal lontano 1980 quando per la prima volta fu osservata dalla missione Voyager. E' una gigantesca nube di ghiaccio situata nell'atmosfera di Titano, il più grande satellite di Saturno. La sua composizione è di dicianoacetilene (C4N2), un composto di azoto e carbonio tra gli "ingredienti" base della colorazione arancione del satellite. Inizialmente si era ipotizzato che un po' come avviene sulla terra per le nubi di vapor d'acqua che si formano per condensazione, questo misterioso nembo potesse avere avuto una genesi analoga. Tuttavia le analisi più approfondite della sonda Cassini hanno messo in evidenza che nell'atmosfera di Titano, questa sostanza chimica di cui è formata la misteriosa nube, è presente solo in tracce, all'incirca l'1%, troppo poco perché il nembo si possa essere formato per una sua condensazione. Ce ne vorrebbero almeno 100 volte quella quantità. 

La misteriosa nube di ghiaccio su Titano vista più da vicino
La misteriosa nube di ghiaccio su Titano vista più da vicino

Una nuova possibile spiegazione viene osservando la stratosfera terrestre. In corrispondenza dei poli, le molecole d'acqua si combinano con inquinanti come i clorofluorocarburi dando origini alle nubi stratosferiche polari. Queste nuvole ghiacciate dai colori iridescenti promuovono la formazione di cloro molecolare pericoloso per il buco nell'ozono: il cloro è dunque presente in abbondanza in queste nubi, nonostante sia pressoché assente nell'atmosfera circostante. Qualcosa di analogo potrebbe accadere su Titano: sostanze già presenti nell'alta atmosfera del satellite potrebbero combinarsi fino a dare origine, con l'aiuto dei raggi ultravioletti solari, a grandi quantità di C4N2. Se fosse vero, sarebbe un'altra importante dinamica in comune con la luna di Saturno.


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