Riscaldamento globale e inverni stranamente più rigidi, trovata la correlazione
1 minuto, 23 secondi
Il 2014 ha battuto tutti i record attestandosi come l'anno più caldo di sempre con ben 0.68°c in più sulla media del XX secolo e il 2015 si appresta a battere il 2014. Affianco a questi dati inconfutabili si affianca però un'altra verità, alcune zone del pianeta in particolare nord America e Asia hanno avuto negli ultimi anni degli inverni rigidissimi, tra i più rigidi di sempre. Come è possibile?
La relazione tra inverni particolarmente freddi e nevosi in certe zone del pianeta e riscaldamento globale è stata trovata da un team di scienziati della "Pohang University of Science and Technology" della Corea del Sud e pubblicata Lunedì in un articolo. L'aumento di temperatura delle acque superficiali a nord della Russia ed in Alaska, sta cambiando i modelli di circolazione atmosferica.
In particolare è stato notato che condizioni climatiche particolarmente miti sul Mare di Barents e Kara o a nord della Norvegia oppure sul Mare della Siberia orientale e Chuckchi, soprattutto tra la Russia e l'Alaska sono state sempre seguite a pochi giorni di distanza da severe fasi di maltempo invernale con gelo e neve sull'Asia orientale, gli Stati Uniti ed il Canada.
In sostanza la teoria afferma che il riscaldamento della superficie oceanica alle alte latitudini ha la capacità di indebolire la circolazione dei venti di base e favorire il ristagno di masse di aria gelida alle medie latitudini settentrionali. Questo potrebbe significare che l'inverno 2015-2016 potrebbe avere per quelle zone le medesime caratteristiche del precedente o essere persino peggiore. Come sempre, staremo a vedere....