Redazione 3BMeteo
10 gennaio 2016
ore 10:40
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Attenzione, rischio valanghe
Attenzione, rischio valanghe

Le nevicate che in questi giorni continuano ad accumularsi sull'arco alpino fanno ulteriormente aumentare il pericolo valanghe. E se pochi giorni fa queste hanno fatto due vittime sul versante francese, ieri è stata la volta del confine con la Svizzera. Altre due vite sono state spezzate sotto il carico di una grande slavina che si è staccata nella zona del Maderhutte, al confine tra Piemonte e Svizzera.

Un fronte di 300 metri ha investito la comitiva di tre giovani che praticavano lo sci alpinismo e che stavano raggiungendo i 2900m con le pelli di foca, senza lasciare scampo a due di loro. Dopo le nuove nevicate che ieri hanno interessato quasi tutto il comparto alpino il pericolo valanghe è salito ulteriormente, anche se non si raggiungono ancora i livelli di massima allerta nella scala che va da 1 (pericolo debole) a 5 (pericolo molto forte).

Genesi delle valanghe
Genesi delle valanghe

Le zone delle Alpi a maggior rischio oggi sono quelle della Valle d'Aosta occidentale, verso il Monte Bianco in prossimità del confine con la Francia, tra la Valle di Rhemes e Ollomont, dove il livello è pari a 4. Il bollettino della regione Valle d'Aosta cita: "Continuano le nevicate e venti forti/moderati da Ovest e quindi si formano nuovi accumuli, ancora alle stesse esposizioni (da NE a SE)".

Il livello di pericolo oscilla tra 2 e 3 sul resto della regione, mentre sulle Alpi piemontesi è pari a 3 sui confini con Francia e Svizzera, ad eccezione delle valli cuneesi dove è quasi inesistente per l'assenza di un manto nevoso considerevole. Il rischio valanghe scende poi a 2 (moderato) sulle Alpi lombarde ed in Trentino Alto Adige, localmente 1 (debole) sui Monti Sarentini e sulle Dolomiti sudoccidentali, mentre oscilla tra 1 e 2 tra la Carnia e la Giulia.


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