25 agosto 2016
ore 9:43
di Carlo Migliore
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2 minuti, 37 secondi
 Per tutti

Immaginate di avere un elastico tra le mani e tenderlo sempre più, sapreste dire l'esatto momento in cui si romperà? Certamente no, però siete sicuri che se non smetterete di tenderlo prima o poi si romperà. Qualcuno più attento potrebbe anche riuscire a intuire l'arco di tempo nel quale potrebbe spezzarsi conoscendo  il tipo di elastico e apprezzando ad esempio la forza con la quale lo si sta tirando. Lo stesso discorso è applicabile ai terremoti. Due zone della litosfera separate da una faglia accumulano tensione per un certo periodo di tempo finché l'intensità della forza e del tipo di rocce coinvolte lo consentono, poi ad un certo punto avviene lo "scatto", l'improvvisa rottura della tensione ed il rilascio dell'energia, per l'appunto un terremoto!.

Terremoti: è possibile prevederli?
Terremoti: è possibile prevederli?

Se la domanda quindi fosse: Possiamo riuscire a conoscere il luogo preciso, il giorno, l'ora e la magnitudo di un terremoto? La risposta sarebbe NO! Questa è una previsione troppo precisa e con lo stato delle conoscenze scientifiche attuali non si può effettuare. Ma se la domanda fosse: Possiamo riuscire a conoscere l'arco temporale e il luogo in cui potrebbe verificarsi un forte terremoto? La risposta non sarebbe un no secco. 

Esistono infatti numerosi precursori sismici, delle anomalie nei parametri geofisici osservate prima dei terremoti. Un'anomalia per esempio potrebbe essere una quiescenza sismica in una zona definita sismica che normalmente è interessata con una certa frequenza da terremoti. Oppure un variazione della velocità delle onde sismiche, anche le variazioni del contenuto di gas radon nelle acque di pozzi profondi o le variazioni dei livelli dell'acqua nei pozzi possono essere dei precursori.

Non è possibile prevedere luogo, giorno, ora e magnitudo di un terremoto!
Non è possibile prevedere luogo, giorno, ora e magnitudo di un terremoto!

Altri fenomeni precursori non ancora bel compresi sono le luci sismiche, improvviso bagliori nel cielo che molte persone sostengono di aver visto prima di un grande terremoto. la prima testimonianza dell'esistenza delle luci sismiche la dobbiamo a Plinio il vecchio, si proprio lui, il testimone oculare della terribile eruzione del Vesuvio del 79 d.c. Secondo quanto da lui riportato, durante un terremoto a Modena nel 89 a.c molte persone riferirono di aver visto fuochi e  fiamme guizzare dal cielo. Nel 1600, nei pressi di Arequipa (Perù), le cronache riportano di globi luminosi che si formavano in corrispondenza di un'eruzione vulcanica accompagnata da un terremoto. Nel '700 il filosofo tedesco Immanuel Kant cita nei suoi scritti numerose testimonianze di fenomeni strani, come bussole impazzite, luci abbaglianti e cieli colorati prima del terremoto concludendo che le cause dei terremoti sembrano estendere il loro effetto fin nell'atmosfera.

Le luci sismiche potrebbero somigliare a queste
Le luci sismiche potrebbero somigliare a queste

Attualmente la comunità scientifica si muove proprio nella direzione di identificare sempre nuovi precursori e comprendere maggiormente quelli che già si conoscono. Nel frattempo è possibile operare solo attraverso l' individuazione delle aree sismogenetiche, lo studio della loro sismicità storica e recente, studiane l'assetto tettonico e geologico, definirne la pericolosità sismica in base alla quale adottare adeguate misure di prevenzione che possano ridurre gli effetti dei terremoti.


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