26 agosto 2016
ore 11:21
di Fabio Da Lio
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 Per tutti
Il Colosseo nell'arco dei secoli ha subito molti danni a causa dei terremoti
Il Colosseo nell'arco dei secoli ha subito molti danni a causa dei terremoti

L'attività sismica nelle regioni del Centro Italia

è stata senza dubbio più frequente e disastrosa nel corso dei secoli rispetto ad altre realtà, specie a confronto con il

Nord Italia

. Vediamo quali sono stati i terremoti più forti, a partire dalla caduta dell'Impero Romano d'Occidente, quasi 2000 anni fa:  V SECOLO


442 o 443

: Roma fu colpita da un terremoto che fece crollare statue ed i 'portici nuovi', forse da identificare con le due parti del portico del Teatro di Pompeo. A questo terremoto venne attribuita inoltre la responsabilità di un crollo nella navata maggiore della Basilica di San Paolo fuori le mura. Danneggiati anche il Colosseo e l'Anfiteatro romano.  

476

: altro terremoto a Roma, con parziale distruzione della città. Pare che le scosse durarono per 40 giorni.  


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IX SECOLO


30 Aprile 801

: epicentro tra Spoleto e Perugia, questo terremoto fu rovinoso. A Roma crollarono i tetti della chiesa di San Paolo apostolo. Anche la chiesa di Santa Petronilla sembra sia caduta per effetto di questo sisma, ma non si hanno certezze se i danni a Roma furono causati dallo stesso sisma o da uno differente.  

847

: terremoto a Roma, causò il crollo di una parte del Colosseo.  

849

: nuova scossa a Roma, causò probabilmente la caduta dell'Obelisco di Montecitorio.  


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XI SECOLO


1005

: terremoto con epicentro nella Valle di Comino (Frusinate), del VII-VIII scala Mercalli.  


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XIII SECOLO


30 Aprile 1279

: terremoto sull'Appennino umbro-marchigiano, con gravi danni tra Cagli, Fabriano, Nocera Umbra e Foligno. Qualche ora dopo un'altra scossa nell'area dell'appennino tosco-emiliano provocò danni e numerosi morti.  


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XIV SECOLO


3 Dicembre 1315

: terremoto a L'Aquila e Sulmona, del 5/5.5 grado scala Richter. Fu preceduto da un lieve sciame sismico iniziato il 1° Febbraio dello stesso anno. Non vi furono vittime, ma molti edifici de L'Aquila risultarono danneggiati o inagibili, come la chiesa di San Francesco. Le scosse durarono per 4 settimane; la popolazione visse all'aperto in tettoie di fortuna fino al 1316.  

1° Dicembre 1328

: terremoto a Norcia (Umbria), numerosi i morti.   

9 Settembre 1349

: epicentro sull'Appennino abruzzese nei pressi de L'Aquila, terremoto di 6.3 scala Richter. Tutte le mura della città furono sbracciate e crollarono varie porte cittadine. Danni gravissimi e crolli in tutta la zona aquilana, nel Lazio ed in Molise, ma anche nelle Marche. Crollo completo della cittadina di Pescasseroli. Distrutto il castello di Alvito; danni notevoli anche all'Abazia di San Clemente a Casauria. Per un breve periodo le città più colpite risultarono semi-disabitate. Lievi danni anche a Teramo e ad Atri. In totale si registrarono oltre 1000 vittime. 

25 Dicembre 1352 e notte di Capodanno del 1353

: due scosse tra Umbria e Marche, rispettivamente di 5.6 e 5.8 scala Richter, fecero crollare parte degli edifici e delle mura di Sansepolcro, causando alcune vittime.


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XV SECOLO


2 Febbraio 1438

: terremoto nel Lazio, con epicentro sui Colli Albani (5.4/5.6 Richter). Fu probabilmente il secondo terremoto più forte prodotto dal vulcano dei Colli Albani.  

26 Aprile 1458

: epicentro tra Umbria e Marche (5.8 scala Richter), con alcuni morti.   

26 Novembre 1461

: terremoto a L'Aquila di magnitudo 6.4 scala Richter. Il sisma fu seguito da altre scosse meno forti a Dicembre e Gennaio dell'anno seguente. Molti i danni e crolli a L'Aquila città; letteralmente distrutte furono le vicine Onna, Poggio Picenze, San Pio delle Camere e Sant'Eusanio Forconese. Fu poco profondo, dato che colpì un'area ristretta della provincia.  


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XVI SECOLO


1506

: terremoto in Abruzzo, nella zona dei Monti Frentani, con gravi danni ad Ortona dove si registrarono contrade distrutte e centinaia di morti.  

13 Giugno 1542

: epicentro sul Mugello, il terremoto provocò circa 150 vittime e rovinò gran parte del castello di Scarperia, oltre che altri luoghi tra cui Gagliano, San'Agata, Barberino, Bosco ai Frati e Luco.


 


17 Settembre 1563

: terremoto ad Atri (Abruzzo) intorno alle ore 16. Crollò la cuspide della facciata della cattedrale, causando alcuni morti e feriti.  

5 Novembre 1599

: epicentro ad Avendita-Cascia (Perugia) grado 5.9 scala Richter. Danni al paese e nelle zone limitrofe. Alcuni morti.  


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XVII SECOLO


7 Ottobre 1639

: terremoto ad Amatrice (Rieti) di 5.9 gradi Richter; provocò molte vittime.  

23 Luglio 1654

: forte sisma tra Lazio ed Abruzzo, nella zona compresa tra la Valle di Comino e la Marsica, di 6.1 gradi Richter. Protraendosi fino al 12 Agosto, causò migliaia di vittime (circa 3000) martoriando dapprima gli abitati di Pontecorvo, Roccasessa, Piedimonte S. Germano, Atina, Alvito e successivamente quelli di Sora, Arpino, Isola del Liri. Le cronache dell'epoca riferirono che addirittura si spaccò il monte Corvo.  

10 Giugno 1695

: terremoto tra Lazio, Abruzzo ed Umbria di 5.9 gradi Richter; colpita soprattutto la zona di Viterbo e dintorni. Quasi totalmente distrutto Celano, nell'Aquilano. Morte circa 200 persone.  


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XVIII SECOLO


14 Gennaio 1703

: epicentro tra Umbria e Marche (6.7 gradi Richter); provocò circa 6-9mila vittime. Distrutto quasi del tutto il paese di Avendita, nel quale sopravvissero soltanto 29 abitanti. Ad Ascoli Piceno e Foligno il terremoto fu molto intenso ma non causò danni.  

2 Febbraio 1703

: forte terremoto a L'Aquila (6.7 Richter), dove la città venne quasi rasa al suolo, con gravissimi danni per quel che riguardò il patrimonio artistico ed architettonico dell'epoca. Gravi danni anche a Paganica; oltre 6000 furono le vittime.  

3 Novembre 1706

: epicentro sul massiccio della Maiella (6.6 Richter) in Abruzzo; provocò danni anche nel Molise. Distrutte moltissime costruzioni a Sulmona, tra cui numerose chiede. Oltre 1000 i morti.  

12 Maggio 1730

: terremoto 6.1 gradi Richter ad Avendita (Umbria), avvertito anche nelle Marche, sul Lazio ed in Abruzzo. Oltre 200 i morti, 500 i feriti.  

17 Aprile 1747

: tra Umbria e Marche (IX Mercalli), provocò crolli e danni abbastanza gravi; un morto.  

27 Luglio 1751

: Gravemente danneggiata la città di Gualdo Tadino (PG), che perde le sue caratteristiche tardo-medievali.  

6 Ottobre 1762

: nuova forte scossa a L'Aquila (5.9 Richter) con circa 500 morti; quasi interamente distrutta la cittadina di Poggio Picenze.  

3 Giugno 1781

: due fortissime scosse a distanza di 10 minuti al confine tra Marche, Umbria e Toscana. Il massimo danneggiamento si ebbe nell'area di Piobbico e Cagli.  

30 Settembre 1789

: terremoto in Umbria, tra Città di Castello e San Sepolcro (5.8 Richter), provocò diversi danni, il crollo dei tetti con molte vittime (circa 500). Sequenza sismica di una decina di giorni.  

26 Maggio 1798

: forte scossa di terremoto a Siena, alle ore 13.10. Numerosi danneggiamenti agli edifici della città, incluso il Duomo. Alcune vittime.  

28 Luglio 1799

: intenso sciame sismico nelle Marche (5.9 Richter); tre scosse di forza crescente, intorno alle 14, 19 e 23, causarono gravissimi danni nell'area compresa tra Camerino, Sarnano, Cessapalombo e San Ginesio. Circa 100 le vittime. Cessapalombo fu quasi distrutta; le scosse durarono fino a Settembre, di intensità via via minore.  


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XIX SECOLO


26 Agosto 1806

: il più violento terremoto prodotto dal Vulcano dei Colli Albani (5.8 Richter). Ebbe i massimi effetti, provocando moltissimi morti e feriti, nei paesi di Rocca di Papa, Velletri, Genzano e danni gravi in altri 14 paesi limitrofi (Nemi, Frascati, Lanuvio, Zagarolo...). Interi quartieri, palazzi, chiese, cattedrali e conventi crollarono. Danni anche a Roma. A Nemi vi fu la comparsa temporanea di un piccolo bacino sulfureo; fu notata anche un'insolita e grande agitazione delle acque del mare a sud di Roma, nonché un abbassamento del livello delle acque del Tevere.  

1° Giugno 1829

: nuovo terremoto sui Colli Albani (4.7 Richter), preceduto da uno sciame iniziato il 22 Maggio. Le scosse durarono fino a Luglio. Gravi danni con case lesionate e discreti crolli ad Albano Laziale e Marino. L'abbandono delle abitazioni già con le prime scosse di Maggio scongiurò feriti e vittime; alcune delle scosse produssero rombi, odore di zolfo, emanazioni di gas acido carbonico ed altri pericolosi vapori dal sottosuolo.  

13 Gennaio 1832

: terremoto 5.1 Richter nell'area umbro-marchigiana, con 40-50 vittime.  

22 Agosto 1859

: sisma in Umbria, con 101 morti. Danni più gravi a Norcia, dove crollarono il Municipio, la Porta Romana ed il campanile del Duomo. Rase al suolo circa 76 abitazioni.  

10 Settembre 1881

: epicentro nell'area pedemontana orientale della Maiella (VIII Mercalli). Principali località interessate furono Orsogna, Gaurdiagrele, Ortona e Lanciano. Dieci morti.  

26 Giugno 1899

: terremoto in Toscana (5.1 Richter), interessò gran parte della provincia di Prato, il più intenso della città nel corso della sua storia. Danni parziali ad edifici residenziali e monumentali.  

19 Luglio 1899

: terzo sisma più violento sui Colli Albani (5.2 Richter), con nuovi crolli e lesioni gravi. A Roma si ebbero crolli parziali e lesioni, anche in monumenti importanti, come la chiesa del Gesù, San Giovanni in Laterano, palazzo Chigi, palazzo Sciarra, le mura aureliane. Non ci furono morti ma moltissimi feriti a Roma, Frascati, Monte Compatri ed Albano Laziale. La scossa provocò emanazioni di anidride carbonica e l'agitazione del lago vulcanico di Albano.  


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XX SECOLO


13 Gennaio 1915

: fortissimo terremoto in Abruzzo (7.0 Richter) con epicentro ad Avezzano. La città fu distrutta, così come quasi tutto il territorio della Marsica. Ad Avezzano su 13mila abitanti ne sopravvissero appena 3000. Anche la cittadina di Sora, nel Lazio, fu gravemente danneggiata, facendo registrare circa 3000 vittime. In totale i morti furono circa 33mila.  

Avezzano distrutta nel 1915
Avezzano distrutta nel 1915
26 Aprile 1917

: sisma tra Umbria e Toscana (5.8 Richter), in cui furono distrutte Monterche e Citerna. Anche Sansepolcro riportò danni, così come su tutti i centri urbani dell'alta valle del Tevere. Circa 20 i morti.  

29 Giugno 1919

: terremoto nel Mugello (6.2 Richter) con profondità ipocentrale tra 5 e 10km. Il bilancio fu drammatico, si contarono oltre centro morti, 400 feriti e migliaia di senzatetto.  

7 Settembre 1920

: sisma tra Garfagnana e Lunigiana (Toscana) di magnitudo 6.4 Richter, con epicentro a Fivizzano. Circa 300 le vittime.  

26 Dicembre 1927

: il quarto più violento terremoto prodotto dal Vulcano dei Colli Albani (Lazio) nel corso della Storia. Grado 5.0 scala Richter, il terremoto provocò frane, allagamenti, e spaccature del terreno. Il lago vulcanico di Nemi ebbe violente variazioni del livello delle acque, che 'bollirono' per un tempo notevole. A Roma si ebbero lesioni in vari edifici ed una vittima.  

30 Ottobre 1930

: epicentro tra le province di Pesaro ed Ancona (6.0 Richter), gli effetti maggiori si ebbero a Senigallia, ma furono colpite gravemente anche Fano, Montemarciano, Mondolfo, San Costanzo ed Ancona. Diversi feriti ed alcune vittime (18).  

26 Settembre 1933

: sisma in Abruzzo, epicentro sulla Maiella (5.7 Richter), con 12 vittime.  

3 Ottobre 1943

: terremoto tra Marche ed Abruzzo, con epicentro tra Offida e Castignano; ampiamente coinvolta tutta la provincia di Ascoli Piceno. Molti danni ed alcuni morti.  

13 Giugno 1948

: sisma 4.9 scala Richter tra Arezzo e Perugia, provocando danni nella maggior parte degli edifici di Sansepolcro e causando una vittima.  

1° Settembre 1951

: terremoto nelle Marche (5.3 Richter), dove l'area di massimo danneggiamento fu in una zona montuosa al confine tra le province di Ascoli Piceno e Macerata. A Cessapalombo la maggior parte degli edifici fu dichiarata inagibile e la gente fu costretta a trasferirsi in alloggi di fortuna o all'aperto.  

6 Febbraio 1971

: sisma di 4.5 Richter che semidistrusse Tuscania (Lazio), nel Viterbese, danneggiando gravemente i monumenti romanici. Le vittime furono 31.  

25 Gennaio 1972

: scossa di 5.4 Richter che colpì la città di Ancona, preceduta da un forte boato, mentre una nuova scossa fu registrata il 14 Giugno dello stesso anno sempre nelle Marche, di 5.9 gradi Richter. Danni ad alcuni edifici, caduta di cornicioni.

19 Settembre 1979

: epicentro in Valnerina (Umbria) di grado 5.9 Richter, provocò gravi danni a Norcia, Cascia e le aree limitrofe, danneggiando i monumenti e provocando alcuni morti (5) e decine di feriti.  

24 Aprile 1984

: due scosse di terremoto con epicentro in mare tra Livorno e Pisa (5.7 Richter). Negli ospedali cittadini furono ricoverate non meno di cento persone colte da malore e da crisi nervose. Un centinaio gli edifici dichiarati inagibili; tre le vittime.  

10 Ottobre 1995

: terremoto con epicentro a Massa-Carrara di grado 5.0 scala Richter. Avvertita fino in Lombardia. Diverse abitazioni lesionate e caduta di calcinacci, edifici pubblici evacuati. Alcuni feriti; gravi danni nell'antico Palazzo Politeama.  

26 Settembre 1997

: due scosse di 5.8 e 6.1 Richter tra Umbria e Marche provocarono 11 morti e la distruzione di numerose frazioni del comune di Foligno ed altri centri. Ad Assisi crolla una vela della volta della Basilica superiore di San Francesco. La terra tremò a lungo, per più di un anno, iniziando nella primavera del 1997.   

La Basilica superiore di S. Francesco d'Assisi (1997)
La Basilica superiore di S. Francesco d'Assisi (1997)

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XXI SECOLO


22 Agosto 2005

: scossa tra Anzio e Nettuno (Lazio) di 4.5 gradi scala Richter, con epicentro a 5 miglia dalla costa laziale, ben avvertita anche a Roma e Frosinone. Lievi danni e crepe in alcune abitazioni di Anzio, Nettuno e dintorni. Un morto. Molta paura per le migliaia di bagnanti che affollavano le coste, da Roma a Latina, che fuggirono per paura di un eventuale tsunami, essendo ancora vivo il ricordo del terribile maremoto asiatico di 9 mesi prima.  

6 Aprile 2009

: disastroso terremoto a L'Aquila (5.9 Richter), con gravissimi danni agli edifici ed al patrimonio storico-artistico della città. Evacuata la quasi totalità della popolazione. Sisma percepito in tutto il Centro-Sud Italia. I morti furono 308, più di mille feriti e circa 65mila sfollati.  

Il disastro de L\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\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