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3 maggio 2015
ore 7:36
di Manuel Mazzoleni
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 Per tutti

Non accenna a rallentare il triste conteggio delle persone che purtroppo hanno perso la vita nella violente scossa di terremoto in Nepal. Gli ultimi dati emessi dalle autorità locali parlano di oltre 7 mila vittima, tra cui 54 stranieri, ma diventa sempre più plausibile la possibilità che i morti superino le 10 mila come ipotizzato nei giorni scorsi. Un bilancio destinato ahimè ad aggravarsi di ora in ora visto anche l'imprecisato numero di dispersi, soprattutto al di fuori della valle di Kathmandu, ove molti villaggi sono raggiungibili solo con elicotteri. 

Sul fronte italiani sono ancora in corso le verifiche da parte dell'Unità di crisi della Farnesina, dislocata a Kathmandu, per rintracciare gli ultimi due turisti di cui non si hanno notizie. Altri trekkers, intanto, sono giunti a Kathmandu e sono in attesa di rientrare in Italia. 

Il governo di Kathmandu, intanto, ha rinnovato un appello per circa 400 mila tende per i senza tetto che sono quasi mezzo milione e per generi di prima necessità. Tra poche settimane inizierà la stagione monsonica e quindi occorre fare in fretta per offrire un riparo agli sfollati. Finora la comunità internazionale ha risposto con lo stanziamento di circa 68 milioni di dollari. In particolare, tre milioni di euro sono stati stanziati dalla Commissione Ue in risposta alle emergenze più immediate. Altri 25 milioni da Stati dell'Unione. E il commissario Ue per gli Aiuti umanitari Christos Stylianides, volato a Kathmandu col sottosegretario generale per gli Affari umanitari dell'Onu Valerie Amos, ha assicurato che l'Europa è pronta a dare altro sostegno. "Il nostro è un impegno a lungo termine", ha detto.


Nepal, oltre 6600 morti. Recuperati corpi 2 speleologi italiani

A una settimana dal violento terremoto che ha sconvolto il Nepal, sono oramai davvero poche le speranza di trovare ancora qualcuno in vita tra le macerie. A perdere la speranza anche le autorità nepalesi che in mattinata hanno aggiornato il bilancio delle vittime: oltre 6600 morti e più di 14.000 feriti. 

Secondo le prime stime per rialzarsi il Paese necessiterebbe di almeno 2 miliardi di dollari per la ricostruzione di case, ospedali, uffici governativi e monumenti, andati distrutti duranteil terremoto del 25 Aprile. Nel frattempo il capo dell'esercito nepalese, il generale Gaurav Rana, ha dichiarato alla rete americana Nbc che molte regioni del Paese sono ancora isolate e che alla fine "15 mila potrebbero essere le persone rimaste uccise".

Intanto, sono stati recuperati i corpi dei due speleologi italiani Oscar Piazza e Gigliola Mancinelli, rimasti uccisi vicino al villaggio di Langtanga. Le salme sono state recuperate e trasferite a Kathmandu. Continuano nel frattempo le ricerche Renzo Benedetti e Marco Pojer, gli altri due alpinisti trentini della spedizione dispersi.


Terremoto Nepal: sono 6.200 le vittime. Manca la legna per le cremazioni

Proseguono le operazioni di ricerca e soccorso nei luoghi colpiti dal sisma di Sabato mentre cresce di ora in ora il bilancio delle vittime. Secondo le autorità locali i morti sono saliti a 6.198, mentre i feriti hanno raggiunto quota 13.827. Per quanto riguarda lo stato degli alloggi, sono state censite 148.329 case completamente distrutte mentre altre 136.582 hanno subito danni gravi. Secondo quanto emerso, almeno 19 sarebbero i morti per la frana verificatasi sull'Everest in seguito al sisma. Altre 61 vittime tra India e Bangladesh, 25 nel Tibet.

Sono oltre 6000 le vittime
Sono oltre 6000 le vittime

Ci sono tuttavia anche buone notizie visto che ci sono ancora persone estratte vive dalla macerie: recuperato, infatti, nelle ultime ore il corpo di un 15. Il ragazzo ha raccontato di essere sopravvissuto per cinque giorni in una stretta fessura tra due lastre di cemento mangiando due scatole di burro e succhiando acqua da alcuni abiti bagnati.

Nel frattempo il governo nepalese ha dichiarato lo stato di crisi nei 12 distretti della valle di Kathmandu più colpiti. In base a questa disposizione, le autorità locali possono confiscare proprietà private, medicine, cibo, indumenti o macchinari per venire in aiuto alla popolazione terremotata. Nell'antico complesso religioso del tempio di Pashupati Nath, a Kathmandu, dove giorno e notte si cremano i morti del sisma comincia a scarseggiare la legna per le pire, mentre gli operatori sono ormai stremati.

Secondo la polizia locale il numero delle vittime complessivo dovrebbe raggiungere le 9mila unità, con danni agli edifici per circa 3.5 miliardi di dollari.



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