Terremoto Umbria e Lazio continua lo sciame, la gente è preoccupata. Cosa c'è da sapere?
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Ancora una scossa di terremoto in provincia di Terni , continua lo sciame sismico dopo l'evento di magnitudo 4.1 del giorno 30 Maggio. Sono numerose le scosse, almeno una ventina, tutte con magnitudo comprese tra 2 e 3, le più forti sono state appunto quella del 30 Maggio di magnitudo 4.1, quella del 31 maggio di magnitudo 3.4 e quella di ieri di magnitudo 3.0. Si tenga presente che a parte quella di magnitudo 4.1 che ha avuto un ipocentro a 14km di profondità, le altre sono tutte piuttosto superficiali con profondità inferiori ai 10km quindi tutte energeticamente "valide" anche per piccole magnitudo e ampiamente avvertibili dalla popolazione.
In molti sono preoccupati e si stanno chiedendo "cosa sta succedendo'" Premesso che nessuno ha la sfera di cristallo per prevedere i terremoti ancora oggi eventi imprevedibili, facciamo almeno un po' di chiarezza per cercare di tranquillizzare la gente. Cosa c'è da sapere su questi eventi sismici'
1) La zona epicentrale, quindi quella compresa tra la provincia di Viterbo e quella di Terni è una zona a basso scuotimento, ovvero non rientra nelle zone ad alta pericolosità sismica dell'Italia. Non si sono cioè verificati mai storicamente terremoti violenti o quanto meno in grado di provocare danni importanti. L'umbria è altamente sismica solo lungo l'Appennino al confine con le Marche e tutti ricordiamo il terremoto del 1997. Il Lazio ha solo due zone ad alta sismicità, l'alto reatino ovvero l'estrema provincia est di Rieti e il frusinate, anche qui la provincia orientale che confina con l'Abruzzo. C'è poi la zona vulcanica dei castelli romani che storicamente ha dato qualche forte terremoto ma è lontana.
2) Il lago di Bolsena è una zona anch'essa vulcanica tuttavia a differenza di quella dei colli albani è più antica e quindi "più stabile". Oltretutto questi terremoti non sembrerebbero riconducibili ad una attività di tipo vulcanico in quanto gli ipocentri delle scosse vulcaniche sono decisamente più superficiali. Probabilmente sono legati alla riattivazione di una piccola faglia locale.
3) Dopo prima scossa di magnitudo 4.1 non ci sono stati altri eventi energeticamente simili. Per capirci la scossa di magnitudo 3.4 ha avuto un'energia di 5 volte inferiore. Quella di magnitudo 3.0 circa 12 volte inferiore. Tutte le scosse possono quindi essere riconducibili ad un assestamento della faglia interessata anche se gli epicentri pur vicini non sono coincidenti.