10 ottobre 2016
ore 11:26
di Manuel Mazzoleni
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 Per tutti

I resti del potente e distruttivo uragano Matthew, nel corso delle ultime ore, stanno portando gli ultimi fenomeni sul comparto nordorientale degli USA e sulle regioni orientali del Canada in attesa che si allontanino definitivamente dal territorio americano. Nel frattempo si aggrava il bilancio dei danni e delle vittime causate dal suo passaggio, dapprima sui Caraibi e poi lungo la costa orientale degli USA. L'ultima stima parla di almeno 1.027 vittime e danni per oltre 5-7 miliardi di dollari. Tra queste circa 1000 sono le persone che hanno perso la vita nella sola Haiti, costretta ora ha fare i conti con il colera e altre malattie trasmesse dalle acque infestate da cadaveri e animali morti. Secondo il responsabile delle Nazioni Unite, fiumi in piena, acque stagnanti e cadaveri umani e di animali sono un terreno perfetto per le malattie trasmesse dall'acqua. Ogni giorno che passa aumenta la minaccia del colera. Siamo in una corsa contro il tempo per raggiungere questi bambini prima che lo facciano le malattie. Nel frattempo salgono a 21 le vittime negli USA, 19 quelle confermate di cui 8 nel North Carolina, 6 in Florida, 4 in Georgia e una nel South Carolina.  

Haiti in ginocchio dopo il passaggio di Matthew
Haiti in ginocchio dopo il passaggio di Matthew

LA STORIA DI MATTHEW - Ricordiamo che Matthew si è generato il 22 settembre da un'onda tropicale al largo dell'Africa ed è diventato una tempesta tropicale avvicinandosi alle Isole Windward il 28 settembre. Il giorno successivo, muovendosi verso Ovest, si è intensificato come uragano, raggiungendo nei giorni successivi la categoria massima ( record di uragano di cat.5 come latitudine più bassa). Curvando poi verso nord si è abbattuto dal 4 Ottobre su Haiti come uragano di categoria 4 e successivamente sul comparto orientale di Cuba e le Isole delle Bahamas dove ha riacquisto forza dopo essere sceso alla categoria 2-3. Tra il 7 e 8 ottobre Matthew si è gradualmente indebolito correndo parallelamente lungo la costa orientale degli USA prima di generare landfall come uragano di cat.1 in South Carolina. Solo il 9 ottobre Matthew è stato declassato a ciclone extratropicale.

Il percorso di Matthew
Il percorso di Matthew

I DANNI CAUSATI - Il suo passaggio ha causato danni dalla Piccole Antille sino alla Carolina. Inondazioni e frane hanno dapprima colpito l'isola di St. Lucia, mentre i forti venti hanno distrutto numerose case e danneggiato gran parte dei raccolti. Allagata poi gran parte della Penisola di Guajiara, che non riceveva forti precipitazioni da circa 3 anni. Ma è tra Giamaica, Haiti, Repubblica Domenicana e Cuba che Matthew ha creato i maggiori danni. Haiti il paese più colpito con quasi 1.000 vittime e danni per oltre un miliardo di dollari; si stima che circa 80% delle infrastrutture hanno subito danni mentre interi raccolti sono andati distrutti e molte linee sia elettriche che di telecomunicazioni sono state interrotte. Anche nelle Bahamas Matthew non ha scherzato: si stima che il 95% delle abitazioni hanno subito danni nei comuni di Eight Mile Rock e Holmes Rock. Negli USA il presidente Obama ha dichiarato lo stato di emergenza in Florida, Georgia e Carolina del Sud. Nella sola Florida circa 1 milione di persone rimaste senza elettricità, circa 478mila quelle in Georgia e South Carolina. I danni maggiori sono stati registrati lungo i tratti costieri mentre inondazioni sono state registrate in Carolina e Virginia. Significativi gli apporti pluviometrici con picchi oltre ai 750 mm tra Haiti e Repubblica Domenica occidentale.

Le piogge accumulate nei Caraibi
Le piogge accumulate nei Caraibi


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