Redazione 3BMeteo
22 marzo 2018
ore 11:19
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 Per tutti

Il 22 Marzo ricorre la giornata mondiale dell'Acqua, giunta quest'anno alla 26° edizione, ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992, prevista all'interno delle direttive dell'Agenda 21, come risultato della conferenza di Rio. 

L'acqua: una risorsa fondamentale per tutta l'umanità
L'acqua: una risorsa fondamentale per tutta l'umanità

Si stima che sul nostro pianeta siano presenti circa 1,4 miliardi di chilometri cubi d'acqua. Di questi il 97,5% è composto da acqua salata. Di quel che ne resta, il 70% circa si trova allo stato solido e costituisce i ghiacci polari. Quello che rimane sono, all'incirca, 10 milioni di chilometri cubi di acqua dolce presenti nelle falde sotterranee di tutto il mondo. Potrebbero sembrare tanti, non è così: ad oggi gli sprechi sono molti e non si hanno ancora, nella maggior parte dei casi, le infrastrutture atte e adatte al recupero e riuso delle acque di scarico. 

L'edizione 2018 dell'iniziativa è dedicata al tema Nature for Water (La Natura per l'acqua) e si concentra sulle soluzioni che la Natura stessa ci offre per conservare e ripristinare il ciclo naturale dell'acqua, impedendo che la nostra più importante risorsa vada perduta. Sono infatti gli ecosistemi danneggiati a togliere quantità enormi di acqua a disposizione della popolazione e diminuendone la qualità.Tra gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile del Millennio, il numero 6 riguarda proprio l'impegno nel garantire, entro il 2030, l'accesso all'acqua pulita e ai servizi igienico-sanitari per tutti. Uno dei traguardi di questo obiettivo si ricollega anche alla Natura, impegnandosi a proteggere e risanare gli ecosistemi legati all'acqua, comprese le montagne, le foreste, le paludi, i fiumi, le falde acquifere e i laghi (fonte: immaginiperlaterra.it). Ma le soluzioni devono coinvolgere anche le città e i cittadini: sarebbe auspicabile investire in infrastrutture "verdi" e dove possibile, armonizzarle con quelle "grigie". La riforestazione, la difesa del corso del fiume e il risanamento delle paludi potrebbero essere degli investimenti utili per riequilibrare il ciclo dell'acqua e migliorare la salute umana e il suo sostentamento (fonte: immaginiperlaterra.it)

Un miliardo di persone non ha accesso all'acqua potabile, tra i 3 e i 4 miliardi di persone non ne hanno a disposizione una quantità sufficiente. Al contrario, nei paesi sviluppati si registra il problema opposto: acqua sprecata in enormi quantità, a partire dalle normali attività quotidiane che caratterizzano la nostra vita. Vito Felice Uricchio, direttore dell'Istituto di Ricerca sulle Acque (IRSA-CNR), afferma: «Se consideriamo che il consumo pro-capite di acqua potabile per usi domestici è di 425 litri al giorno negli Stati Uniti, e 10 litri nel Madagscar, si può immaginare che ci sono margini per ridurre i consumi. La Commissione mondiale per l'acqua indica in 40 litri al giorno a persona la quantità minima per soddisfare i bisogni essenziali. Attraverso l'osservazione di buone pratiche e/o di tecnologie innovative riterrei che si possa passare dai 241 litri per abitante al giorno a circa la metà».Molte saranno le iniziative in Italia, volte a sensibilizzare sulla questione oltre che incentivare una maggior consapevolezza e conoscenza sul tema. 


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