10 maggio 2023
ore 9:42
di Emanuele Bompan
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6 minuti, 30 secondi
 Per tutti

Si avvicina la Primavera e la mente divaga pensando alla prossima vacanza. 3BMeteo ha fatto per voi una ricerca per capire quali sono le destinazioni più sostenibili, dove poter viaggiare a basse emissioni, nel rispetto della biodiversità e a ridotta impronta carbonica, sia in Italia che all'estero. Destinazioni certificate o green per chiara fama, che hanno deciso di mettere davanti la sostenibilità ad ogni cosa, in grado di garantire un'esperienza di qualità, sana, divertente e rispettosa dell'ambiente. Ecco le proposte 

Sardegna, una rete ecologica

Da anni la terra dei quattro Mori sta investendo su un turismo incentrato sulla tutela del patrimonio naturale e storico: dal famoso trekking del Profondo Blu alla difesa della biodiversità dell'oristanese con il progetto Maristanis, passando per le aree di conservazione marina locale (bellissimo il progetto Seaty di WorldRise) e la tutela dell'isola dell'Asinara, sono sempre di più le opportunità per fare una vacanza a basso impatto, lontani dagli stabilimenti balneari iperaffollati. Per supportare il viaggiatore a basso impatto è nata la Rete Ecoturismo Sardegna, che conta 40 aziende partner, tra cui tour operator, strutture ricettive, guide escursionistiche, musei, siti archeologici e organizzatori di attività ed esperienze. Sul sito si possono scegliere esperienze autentiche, che sostengono il patrimonio territoriale, garantendone la sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Potete scegliere tra escursioni e visite guidate a piedi, bicicletta, e-bike e kayak, birdwatching, snorkeling, fitwalking, orienteering, noleggio biciclette e SUP. Operatori come Alea, che operano nella penisola del Sinis, offrono servizi di divulgazione scientifica, educazione ambientale e attività di monitoraggio e ricerca sulla fauna selvatica della Sardegna. Mentre chi cerca sapori naturali, può scoprire il mondo agricolo sardo "eco", come l'azienda Olianas di Gergei dove si pratica un'agricoltura "etica e biointegrale", con vitigni biodinamici di vermentino, nasco, semidano, cannonau, bovale e carignano dai quali si ottengono vini poco conosciuti quanto eccezionali. Il mese perfetto per fare ecoturismo? Maggio!

Val Badia

È una delle destinazioni italiane certificate dal protocollo del Global Sustainable Tourism Council (GSTC), unico standard riconosciuto a livello internazionale per il turismo sostenibile per l'impegno nella sostenibilità. La Val Badia non ha certo bisogno di presentazioni. La sua forte identità ladina e la grande connessione con l'ambiente ne hanno sempre fatto una destinazione popolare ma mai piegata al turismo di massa, pronta a guardare oltre lo sci ed abbracciare la vocazione di destinazione ecoturistica. Per Roberto Huber, direttore Alta Badia Brand l'alternativa sono i trekking per conoscere da vicino la cultura ladina e la scoperta di un turismo invernale lento fatto di ciaspolate, camminate notturne e skygazing, osservare le stelle nelle notti terse. Tutto all'insegna della riduzione delle emissioni e della salubrità dell'esperienza. Presto 40 strutture della Valle saranno certificate dal GSTC e grazie all'Alta Badia Climate Plan, sono state calcolate le emissioni di CO2 delle attività turistica della zona (l'80% sono prodotte dai trasporti, soprattutto dalle auto dei turisti) e si è deciso di rivoluzionare trasporti e ospitalità. Più bici e trasporti pubblici e meno auto e irritanti moto da corsa. Tra bio e bikehotel, passeggiate sul Sella e giri di media montagna in sella alle e-bike, tutte le stagioni sono perfette per scoprire questo eco-paradiso.

Slovenia, viaggiare a basso impatto 

Per dimostrare la sua serietà nell'abbracciare un approccio sostenibile al turismo, la Slovenia ha introdotto un "Green Scheme" nazionale, un programma di certificazione che incoraggia hotel, tour operator e ristoranti ad adottare pratiche più rispettose dell'ambiente. Il processo in 11 fasi per aderire al programma include la produzione di rapporti ambientali con scadenza annuale, la formazione di un "team verde" per aumentare la consapevolezza e la rivalutazione ogni tre anni all'interno di destinazioni e business. Il vantaggio è che l'ente nazionale del turismo sloveno promuoverà attivamente le aziende che si iscrivono e ridefiniscono la propria offerta turistica. Lubiana, la capitale, è già nella lista, mentre online è possibile trovare un elenco completo di ristoranti, alloggi e attrazioni. Già oggi esistono un numero enorme di agriturismi e ecohotel tra Kranj a Murska Sobota con un'offerta gastronomica rigorosamente a chilometro zero e "dalla fattoria alla tavola". O anche dal bosco alla tavola: infatti alcuni agriturismi praticano il foraging, ovvero l'arte di cercare nella natura gli ingredienti per il proprio pasto. Come fa ad esempio la fattoria Hiša Marni, dove si può andare in cerca di radici, funghi ed erbe per la propria cena. Infine spazio ai vini naturali, zero chimica e minimo impatto sulla biodiversità, in una terra che da secoli produce vino eccezionale. Cantina consigliata? Guerila Wines, con pernottamento al Bio Hotel St Daniel per continuare a bere fino a notte fonda.

Danimarca, il paradiso delle due ruote

In Danimarca la bicicletta è parte integrante della cultura e dello stile di vita dei danesi. Qua le due ruote non sono uno stiloso "pezzo di design", ma un mezzo di trasporto ecosostenibile che tutti - inclusi i Reali - usano quotidianamente. Non importa che nevichi o ci sia il sole, in tutto il paese si può girare su due ruote 365 giorni l'anno. Con oltre 12.000 km di piste ciclabili segnalate, pendii quasi assenti, percorsi lungo boschi ombrosi e coste incantevoli, non c'è destinazione più bike-friendly del regno di Danimarca. Nella sola capitale, Copenaghen, ci sono 350km di piste ciclabili separate dalla carreggiata, con un traffico a pedali che supera nettamente quello a motore. Senza emettere un solo grammo di CO2 (e contribuendo alla vostra forma fisica) esplorerete percorsi spettacolari come l'iconico Harbour Circle, un itinerario di ben 13 km che si snoda lungo entrambi i lati del porto di Copenaghen, dove ammirare gli incredibili ponti ciclabili di Bicycle Snake o il Circle Bridge dell'artista Olafur Eliasson. Oppure avventuratevi lungo la Baltic Sea Route (N8), la pista ciclabile più lunga della Danimarca. Il percorso si snoda per oltre 820 km e si dipana tra la Selandia dell'Ovest e dell'Est, Møn, Lolland Falster, l Fionia, Lillebælt e lo Jutland del Sud, tra paesaggi mozzafiato, ristoranti di livello internazionale (ricordatevi che il Noma chiude nel 2024!) e piccoli b&b alimentati da pannelli fotovoltaici, il tutto ad un passo dalla costa. 

Costa Rica, uno stato ad emissioni zero

Il Costa Rica è una destinazione sempre più popolare per chi cerca un'esperienza di viaggio lunga ed esotica. Le prenotazioni dall'Europa sono aumentate del 40% negli ultimi anni. E per una buona ragione: questo paradiso del centroamerica offre spiagge libere, surf di classe mondiale, lussureggianti foreste pluviali, vulcani attivi, fauna esotica, e parchi nazionali punteggiati di cascate e giungle montuose tropicali. Il turismo sostenibile è una priorità per questa piccola nazione che contiene il 6% della biodiversità mondiale: oltre il 25% del paese è tutelato con aree protette e offre infinte possibilità low carbon per gli amanti della natura. I suoi sforzi per fermare il cambiamento climatico sono enormi: il Costa Rica produce il 99,35% di elettricità da fonti rinnovabili ed entro il 2050 intende divenire un paese ad emissioni zero. Per riuscire in questa ardua impresa il Costa Rica sostiene da anni l'industria del turismo per ridurre i propri impatti. Per questo il paese ha investito grandemente in infrastrutture di accoglienza ad emissioni zero, con una forte vocazione all'economia circolare, dato che già da tre anni è stata eliminata la plastica monouso in ristoranti, bar e resort.



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