AGOSTO 2018: Rallenta la fusione del ghiaccio artico, minimo scongiurato?
Secondo i dati che ci arrivano dal National Snow and Ice Data Center, University of Colorado dopo una repentina fusione dei ghiacci riscontrata nel mese di Luglio, il calo del ghiaccio marino ha subito un rallentamento nel corso delle prime due settimane di Agosto. A tal proposito, la proiezione relativa al ghiaccio marino artico per il 2018 dovrebbe attestarsi tra il quarto e il nono anno più basso da quando si effettuano registrazioni satellitari, ossia da 39 anni a questa parte. Un nuovo record negativo per il mese di Settembre rimane quindi piuttosto improbabile.
Come mostrato nella figura, al 15 di Agosto, l'estensione del ghiaccio marino artico era di 5,7 milioni di chilometri quadrati; si tratta di 1,58 milioni di chilometri quadrati al di sotto della media del 1981-2010, ma 868.000 chilometri quadrati sopra al minimo storico per questo periodo di riferimento, registrato nel 2012. Il ghiaccio si è recentemente ritirato a Kara, Laptev, e sul Mare di Beaufort, si presenta invece praticamente invariato nei pressi della Groenlandia, delle Svalbard e nel Mare della Siberia orientale. Gran parte del passaggio a nord-ovest attraverso il Canada rimane invece ostruito dal ghiaccio.
Pur trovandoci ben lontani dal nefasto 2012, occorre constatare che durante le prime due settimane di Agosto l'estensione del ghiaccio ha subito una diminuzione di circa 65.000 chilometri quadrati al giorno, un andamento un po' più veloce rispetto alla media del 1981- 2010 di 57.000 chilometri quadrati al giorno; fortunatamente l'inesorabile avvicinamento del periodo autunnale propende verso un generale rallentamento dei processi di fusione.