AMIANTO: un enorme pericolo per la nostra salute e l'ambiente. Tutti i dati
Situazione ancora grave nelle nostre città, l'analisi di Lifegate.
ore 14:06
Redazione 3BMeteo
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L'amianto, nonostante sia stato vietato 26 anni, costituisce ancora un grave problema ambientale ma soprattutto sanitario. Moltissimi dei nostri edifici, costruiti prima degli anni 90, contengono ancora strutture in amianto, molto pericolose in quanto anche in fase di deterioramento. La rimozione di questo pericoloso materiale risulta difficoltosa, lenta e non certo omogenea sull'Italia. Le strutture censite nelle quali oggi risulta ancora presente sono infatti ben 370mila (per un totale di circa 58 milioni di metri quadrati di coperture), di cui 50.744 sono di edilizia pubblica, 214.469 abitazioni private e 20.269 all'interno di siti industriali - spiega Stefano Ciafani di Lifegate.it A censire la presenza dell'eternit nel nostro paese è il dossier Liberi dall'amianto?, scritto da Legambiente in occasione della Giornata nazionale delle vittime dell'amianto.
La situazione è resa più grave da questioni burocratiche: dopo la legge sul bando dell'amianto del 1992, diverse regioni non hanno ancora presentato il piano di smaltimento dell'amianto. Il vero problema è anche la mancaza di infrastrutture efficaci per lo smaltimento, problema che accomuna un po' tutte le regioni. Le regioni dotate di almeno un impianto specifico per l'amianto sono solo 8 (erano 11 nel 2015) per un totale di 18 impianti (erano 24 fino a pochi anni fa): in Sardegna e Piemonte ce ne sono 4 (di cui uno per le sole attività legate al Sin di Casale Monferrato in Piemonte), 3 in Lombardia e 2 in Basilicata ed Emilia Romagna. Uno solo l'impianto esistente in Friuli Venezia Giulia, Puglia e nella Provincia autonoma di Bolzano - prosegue Ciafani di Lifegate.it - Secondo i dati di Ispra, nel 2015 nel nostro Paese sono state prodotte 369mila tonnellate di rifiuti contenenti amianto e di questi, 227mila tonnellate sono state smaltite in loco, mentre 145mila tonnellate di rifiuti contenenti amianto sono stati esportati nelle miniere dismesse della Germania.
Il problema assume gravissime proporzioni anche sul piano sanitario: secondo Inail (Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro), in Italia i casi di mesotelioma maligno tra il 1993 e il 2012 sono stati 21.463, le morti sono state oltre seimila all'anno. A livello regionale i territori più colpiti sono quelli di Lombardia (4.215 casi rilevati), Piemonte (3.560), Liguria (2.314), Emilia Romagna (2.016), Veneto (1.743), Toscana (1.311), Sicilia (1.141), Campania (1.139) e Friuli Venezia Giulia (1.006). Di fronte a cifre tanto allarmanti, Legambiente ribadisce l'urgenza e la necessità per l'Italia di agire attraverso una concreta azione di risanamento e bonifica del territorio
Infine un aspetto importante e non certo trascurabile è quello dell'informazione e sensibilizzazione al problema dell'opionione pubblica. E' necessario infatti informare anche i cittadini di come individuare e smaltire al meglio l'amianto eventualmente presente nelle proprie abitazioni ma anche in quelle limitrofe. Il sistema di informazione deve passare attraverso campagne regionali appunto di sensibilizzazione. Questo importante fatto, contestualmente ad una maggiore efficenza nello smaltimento con infrastrutture adeguate e incentivate econimicamente, potranno finalmente renderci liberi dall'amianto.