26 settembre 2018
ore 15:18
di Lorenzo Badellino
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 Per tutti
Autunno, stagione favorevole alle piogge alluvionali
Autunno, stagione favorevole alle piogge alluvionali

Anche se con l'inizio del nuovo millennio si è assistito spesso ad un'appendice dell'estate, la stagione autunnale rimane statisticamente favorevole alla formazione di eventi piovosi importanti, talvolta anche alluvionali sul nostro paese. Il Mar Mediterraneo conserva gran parte del calore accumulato durante la stagione estiva e in corrispondenza di un'irruzione di aria più fresca ed instabile dalle latitudini settentrionali si possono creare le condizioni favorevoli alla formazione di perturbazioni anche intense, che vengono molto spesso esaltate dalla complessa orografia del nostro territorio sfociando in eventi alluvionali. Ulteriore causa di una situazione di questa portata è la presenza di un anticiclone di blocco sui Balcani, che impedisce alle perturbazioni la loro naturale evoluzione verso est costringendole a segnare il passo.

Vediamo alcune delle più importanti situazioni alluvionali manifestatesi in Italia nel corso delle passate stagioni autunnali:

POLESINE 1951. Tutto inizia già ad inizio novembre, quando una depressione si approfondisce sull'Atlantico innescando un intenso flusso di correnti meridionali sull'Italia, carico di piogge che interessano ripetutamente il Settentrione. Piogge quasi ininterrotte si protraggono fino all'inizio della seconda decade del mese, quando finalmente il flusso portante inizia a divenire più occidentale permettendo alla depressione di spostarsi verso est.

L'alluvione nel Polesine del 1951
L'alluvione nel Polesine del 1951

Tra i giorni 12 e 13 novembre il livello del Po, già alto per le piogge dei giorni precedenti, sale ulteriormente fino a creare un'onda di piena che aumenta ogni volta che riceve le acque dagli affluenti alpini ed appenninici. L'onda di piena infatti attraversa il Mantovano senza particolari conseguenze, mentre è più a valle che capita il peggio, da Ferrara e Rovigo in giù, alluvionando il Polesine.

FIRENZE 1966. Sul finire di ottobre una depressione inizia a scavarsi sul Mediterraneo centrale, a causa dell'afflusso di correnti fresche nord europee che raggiungono l'Italia centrale. A inizio novembre la depressione si approfondisce ulteriormente e si sposta lievemente verso ovest, a causa dell'irrobustimento di un anticiclone sui Balcani. Un flusso umido e perturbato da sud si infrange sul Tirreno centro-settentrionale, scaricando in Toscana piogge eccezionali che cesseranno solo dal 7 novembre, grazie all'ulteriore spinta dell'alta pressione dai Balcani verso l'Italia.

L'alluvione del 1966 a Firenze
L'alluvione del 1966 a Firenze

L'Arno straripa all'alba del 4 novembre non solo a Firenze, ma anche a Pisa. Rompe gli argini a Santa Maria a Monte, sommerge i comuni di Castelfranco di Sotto e Santa Croce sull'Arno. Poche ore dopo esonda anche l'Ombrone, più a sud, inghiottendo l'intero Grossetano. Le vittime saranno 35 e i danni incalcolabili, considerando anche la quantità di documenti storici travolti dalla furia delle acque.

Firenze alluvionata nel 1966
Firenze alluvionata nel 1966

Con circolazioni atmosferiche analoghe ed in periodi simili altre importanti alluvioni autunnali hanno interessato parte d'Italia. Tra queste possiamo ricordare:

GENOVA 1970. Esondarono il Bisagno, il Fereggiano, il Leira, lo Sturla, il Polcevera, il Chiaravagna e il Cantarena. Gli accumuli pluviometrici raggiunsero in alcune zone del Genovese i 948mm, le vittime furono 35, 8 dispersi e 2000 sfollati.

PIEMONTE 1994. Già nei primi giorni del mese di novembre una saccatura di bassa pressione allungata lungo i meridioni dall'Islanda al Nord Africa si ritrova a combattere con l'alta pressione di blocco sui Balcani. Il perseverare di un intenso e prolungato flusso umido da sud impatta per più giorni sul Nordovest, con un richiamo da est nei bassi strati che espone la Liguria ma soprattutto il Piemonte ad abbondanti precipitazioni ed oltre 600mm in 48 ore tra i giorni 5 e 6. A farne le spese è in particolare l'Alessandrino, dove l'alluvione provoca 70 vittime e 2226 sfollati, a causa dell'esondazione del Po, del Tanaro ma anche di molti suoi affluenti, tra cui primo fra tutti il Belbo.

NORDOVEST 2000. Tra le alluvioni più recenti ricordiamo quella dell'ottobre 2000 che colpì l'Italia nordoccidentale, mettendo in ginocchio Piemonte e Valle d'Aosta. Gli accumuli di pioggia superarono tra il 10 e il 14 ottobre i 600m su alcune zone montuose di confine tra le due regioni. In quel caso il Po esondò in più punti anche a Torino e cintura, a causa dell'ingente portata dei suoi affluenti provenienti dalle Alpi occidentali e da quelle dell'alto Piemonte, nonché dalla Dora Baltea proveniente dalla Valle d'Aosta. Meno coinvolti in questo caso il basso Piemonte e la Liguria.


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