1 giugno 2022
ore 15:39
di Simone Fant
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 Per tutti

Un eventuale embargo del gas russo non solo infliggerebbe un duro colpo alle risorse economiche che la Russia utilizza per finanziare l'invasione in Ucraina, a beneficiarne sarebbe anche l'ambiente. Secondo uno studio della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), lo stop al combustile fossile proveniente da Mosca produrrebbe in Italia un abbattimento delle emissioni inquinanti di 12 milioni di tonnellate di CO2 in atmosfera.

Nei due scenari considerati dallo studio, Sima ha preso in esame una riduzione delle forniture energetiche delle attività produttive, condomini e abitazioni private, escludendo il comparto dei trasporti. Nella prima ipotesi, una riduzione dei consumi energetici del 25% rispetto agli standard attuali all'interno di industrie, attività e case - per la durata complessiva di 3 mesi - determinerebbe una diminuzione delle emissioni di CO2 in atmosfera pari a circa 9 milioni di tonnellate.

Invece nel caso in cui il razionamento energetico fosse più netto e pari al 33% dei consumi attuali di luce e gas, l'abbattimento delle emissioni di CO2 raggiungerebbe il record di 12 milioni di tonnellate in 3 mesi.

I vantaggi per l'ambiente interesserebbero però anche altri inquinanti: il comparto residenziale è responsabile da solo del 64% della quantità di PM2,5 prodotta e liberata in atmosfera, e del 53% di PM10. Secondo la Società Italiana di Medicina Ambientale una riduzione del consumo di gas naturale per i riscaldamenti degli edifici porterebbe ad una conseguente riduzione anche delle emissioni di polveri sottili nell'aria.

REPowerEU: il piano Ue per sostituire il gas russo

Dall'inizio della guerra, l'Ue ha importato circa 39 miliardi di euro di combustibili fossili dalla Russia. Cifre gonfiate anche dall'aumento dei prezzi vertiginoso degli ultimi mesi e che contribuiscono a finanziare l'invasione. Ma in che modo l'Europa intende eliminare l'importazione di gas e petrolio da Mosca?

«Dovremo trovare alternative altrove, sono già stati stipulati contatti con Paesi come Egitto, Israele, Algeria e Qatar. Ma dobbiamo essere onesti, non siamo pronti a sostituire il gas solo con fonti di energia rinnovabile,» ha dichiarato il vice presidente della Commissione Frans Timmermans durante la presentazione del REPowerEU, un pianoda 300 miliardi di euro con cui la Commissione europea intende eliminare l'import russo entro il 2027.

In base alle dichiarazioni della presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, il 95% della somma totale totale andrà a finanziare la transizione energetica e le rinnovabili, mentre solo il restante 5% sarà usato per realizzare nuove infrastrutture per il gas. Lo scopo è risparmiare fino a 35 miliardi di metri cubi di gas naturale entro il 2030, oltre a quanto previsto dalle proposte Fit for 55 del Green Deal europeo.

Il piano prevede tre elementi principali: risparmio energetico, aumento delle energie rinnovabili e diversificazione delle forniture europee di petrolio e gas. «Aumenteremo dal 9% al 13% l'obiettivo vincolante di efficienza energetica entro il 2030» - ha detto Ursula von der Leyen - «ed investiremo in modo massiccio sulle energie rinnovabili. Il loro target nel mix energetico è stato alzato dal 40% al 45% entro il 2030». Nella proposta di Bruxelles si menziona l'obbligo di rendere obbligatori i pannelli solari per gli edifici pubblici e i nuovi edifici residenziali rispettivamente entro il 2025 e il 2029.

È inoltre previsto un finanziamento di circa 10 miliardi di euro in collegamenti mancanti per gas e GNL in modo che nessuno Stato membro venga lasciato al freddo e fino a 2 miliardi di euro per le infrastrutture petrolifere in vista dell'interruzione della spedizione di petrolio russo. Anche l'idrogeno verde viene valutato come fonte su cui fare affidamento nei prossimi anni, tanto che si è raddoppiato a 10 milioni di tonnellate l'obiettivo relativo alla sua produzione annuale per il 2030.


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