23 gennaio 2012
ore 15:31
di Francesco Nucera
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 Per tutti
Alluvione in Calabria. Immagine di repertorio
Alluvione in Calabria. Immagine di repertorio
Tra gli episodi alluvionali che hanno interessato la Calabria vi è da registrare quello intercorso tra il dicembre 1972 ed il gennaio 1973. In particolare le precipitazioni più abbondanti coinvolsero la fascia ionica ove alla fine si registrarono 1500mm di pioggia, un valore che eguaglia il valore medio annuo rilevato nella zona.

Innumerevoli furono crolli ed allagamenti, per non parlare delle frane che isolano parecchi comuni nella provincia di Reggio
, obbligando i loro abitanti all’evacuazione. Il numero delle interruzioni alle vie di comunicazioni è altissimo: impraticabile è infatti la statale 106, così come il tratto ferroviario Reggio Calabria – Catanzaro e parte dell’Autostrada del Sole. Del tutto impossibili, invece, i collegamenti fra i centri della costa, per frane, crolli e mareggiate che hanno asportato in più punti interi tratti di massicciata. La parte alta di Reggio Calabria viene invasa dalla piena del torrente Sant’Agata.


Vengono sgomberati i centri di Careri e Bovalino, mentre sinistrate risultano Marina di Gioiosa Jonica e Catanzaro Lido, invasa dalle acque del torrente Corace e da una mareggiata. Tutto l’entroterra è inoltre sconvolto da estesi fenomeni franosi, come dimostra l’evacuazione dei centri di San Luca e di Fabrizia. Complessivamente, l’ottanta per cento delle terre e delle infrastrutture dell’Aspromonte, della Sila sud occidentale, delle Serre, della piana di Gioia Tauro e del litorale jonico vengono completamente devastate. Concordemente a quanto segnalato da fonti governative, tra Sicilia e Calabria le vittime registrate saranno una ventina, cinquantamila saranno i senzatetto, le case inagibili o sventrate oltre diciassettemila. I danni saranno stimati superiori ai novecento miliardi.

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