13 settembre 2019
ore 21:44
di Lorenzo Badellino
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 Per tutti
La zona del basso Tirreno in cui sono stati scoperti i tre vulcani (Fonte immagine: corriere.it)
La zona del basso Tirreno in cui sono stati scoperti i tre vulcani (Fonte immagine: corriere.it)

Una ricerca molto recente pubblicata sulla rivista Tectonics della American Geophysical Union ha messo alla luce l'esistenza di una serie di vulcani sommersi nelle profondità del Tirreno poco al largo della costa calabrese, a soli 15km da Scalea e Cetraro. Si tratta di edifici vulcanici risalenti a circa 780 mila anni fa. Le strutture sono state ribattezzate "Diamante, Enotrio e Ovidio" e sono state generate dalla risalita di magma dal mantello verso la superficie attraverso una profonda frattura della crosta. Una genesi molto diversa e sicuramente più recente di quella che ha formato l'arco vulcanico delle Eolie, molto simile a quella che ha formato il Vesuvio, il Vulture e i Colli Albani. Due di loro presentano una forma più o meno appuntita, uno invece è caratterizzato da una punta decisamente arrotondata, a causa dell'erosione effettuata dalle correnti sottomarine. Tutti e tre i vulcani sono da ritenersi inattivi.

Il Dott. Riccardo De Ritis, dell'INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) afferma che 'L'evoluzione geologica del Mediterraneo occidentale durante l'era Cenozoica è stata controllata principalmente dalla dinamica della placca adriatico-ionica in scorrimento al di sotto della placca euro-asiatica. I processi di subduzione sono normalmente accompagnati dalla frammentazione della litosfera e proprio all'interno di una di queste fratture o faglie si sarebbe infiltrato il materiale fuso del Mantello che ha originato i vulcani.

Il Dott. De Ritis prosegue sostenendo che 'Il complesso vulcanico individuato nel Mar Tirreno è stato suddiviso in due porzioni. Una parte occidentale, più distante dalla costa, i cui edifici vulcanici presentano una morfologia accidentata e deformata da strutture tettoniche. La parte orientale, più vicina alla costa, presenta invece edifici vulcanici arrotondati dalla sommità pianeggiante, causata dall'interazione tra vulcanismo e variazioni del livello del mare che ha generato nel tempo cicli di erosione e sedimentazione. La nostra ricerca getta nuova luce sull'esistenza di importanti complessi vulcanici sul fondale marino a distanze dalla costa decisamente inferiori a quanto non si conoscesse in precedenza'.


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