10 maggio 2017
ore 11:15
di Manuel Mazzoleni
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Clima
Clima

I cambiamenti climatici potrebbero essere più veloci di quanto si pensasse, tant'è che la soglia di +1.5°C potrebbe essere superata già entro il 2026.  A sostenerlo un recente studio pubblicato su Geophysical Research Letters redatto da un gruppo di ricercatori coordinati dall'Università di Melbourne. Lo studio analizza il trend di un fenomeno climatico chiamato Oscillazione pacifica decadale, che permette di interpretare la variabilità del clima nell'Oceano Pacifico settentrionale a partire dalle temperature superficiali.

L'oscillazione è composta da due fasi, una calda e una fredda, che si alternano all'incirca ogni decennio. Durante la prima calda, detta "positiva", la costa occidentale del Nord America e il Pacifico centrale si riscaldano, mentre la East Coast si raffredda. La fase "negativa", invece, genera l'effetto contrario.

Dal 2000 l'oscillazione è entrata nella fase negativa contribuendo, secondo i ricercatori, a limitare l'aumento delle temperature globali. Ma intorno al 2014 siamo entrati nella fase positiva con il timore che questo porta incrementare il surriscaldamento globale. Con un'oscillazione positiva e uno scenario di emissioni senza riduzioni sostanziali, la soglia di 1,5 °C di temperatura sopra i livelli preindustriali sarà infranta tra 8 anni.

Se così fosse potrebbe risultare molto difficile che i governi riescano a mettersi d'accordo su misure radicali per affrontare il tema della mitigazione e dell'adattamento al cambiamento climatico.


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