17 maggio 2017
ore 12:00
di Carlo Migliore
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1 minuto, 54 secondi
 Per tutti

I Campi Flegrei sono sicuramente l'area vulcanica a maggior rischio della nostra Penisola, sia per la densità di popolazione presente nell'area che per il raggio di azione che una eventuale eruzione potrebbe avere. L'apparente dolcezza dei rilievi collinari e delle strutture relitte di vulcani antichi (oltre 10mila anni fa) e recenti (ultima eruzione nel 1538) nasconde in realtà una  gigantesca caldera che è stata teatro in passato di almeno due eruzioni di enormi proporzioni con chilometri cubi di materiale vulcanico eruttato, rinvenuto persino nelle regioni europee più orientali come Russia e Romania.

I Campi Flegrei visti dal Monte di Procida
I Campi Flegrei visti dal Monte di Procida

Un vero e proprio mostro che da diversi autori è ritenuto essere il peggiore e più pericoloso vulcano al mondo. Negli ultimi secoli l'area è stata interessata dal ben noto fenomeno del bradisismo, un lento movimento verticale del suolo, accompagnato negli ultimi 65 anni da crisi sismiche, la cui più intensa degli anni '80 portò all'evacuazione di migliaia di persone. A partire dal 2005 dopo 20 anni, il suolo ha ricominciato a sollevarsi e piccole crisi sismiche hanno accompagnato questa nuova evoluzione.

L'ultima eruzione storica nell'area, Monte Nuovo (anno 1538)
L'ultima eruzione storica nell'area, Monte Nuovo (anno 1538)

Uno studio scientifico molto recente pubblicato due giorni fa, il 15 Maggio 2017 su nature.com (qui la pubblicazione completa) suggerisce un nuovo approccio all'analisi dell'evoluzione della caldera flegrea secondo cui il vulcano starebbe entrando in una "fase critica", durante la quale potrebbero diventare più intensi e conseguentemente pericolosi i fenomeni sismici e di sollevamento del suolo. I ricercatori hanno elaborato un modello matematico che dimostrerebbe come i sollevamenti del suolo avvenuti negli ultimi 65 anni siano il risultato dell'accumulo di sforzi in profondità che potrebbero avere portato il vulcano in una condizione più vicina ad un'eruzione rispetto a quanto si pensava nel passato.

deformazioni del suolo (sollevamento in mm) dal 2000
deformazioni del suolo (sollevamento in mm) dal 2000

Le crisi di aprile 1950-maggio 1952, luglio 1969-luglio 1972 , giugno 1982-dicembre 1984 , sarebbero quindi da considerare nel loro insieme e non separatamente,  coerenti con la riattivazione del sistema vulcanico dopo 412 anni dall'ultima eruzione storica dell'area, quella del Monte Nuovo dell'anno 1538. Attualmente la situazione di stress nell'area flegrea sarebbe molto simile a quella che precedette la crisi del 1982-1984 che portò ad un sollevamento del suolo di 1.8m accompagnato da 10 mila terremoti alcuni dei quali con una magnitudo superiore al 4.0.


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