24 settembre 2023
ore 9:00
di Carlo Migliore
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 Per tutti

Pochi eventi atmosferici atterriscono gli agricoltori e i viticoltori quanto la grandine. Il fenomeno meteorologico più temuto soprattutto nel periodo caldo quando la grandezza dei chicchi può raggiungere dimensioni tali da distruggere intere coltivazioni. In Italia la grandine colpisce con maggiore frequenza nel periodo primaverile ed estivo le regioni settentrionali e in particolare le zone Prealpine e le medie e alte pianure, forse è per questo motivo che già negli anni 20/30 del '900 il bergamasco Lorenzo Pesenti pensò a un modo per combatterla.

Pare che si debba proprio a lui (fonti non confermate) l'invenzione del primo cannone anti grandine, un dispositivo a forma di imbuto rovesciato in grado di contrastarne la formazione. Si tratta di una specie di megafono rivolto verso il cielo, il cannone infatti mediante una carica esplosiva a salve, emette una poderosa onda sonora d'urto in grado, secondo chi lo usa, di inibire l'aggregazione del ghiaccio alle alte quote e favorire la caduta di chicchi di grandine di piccole dimensioni piuttosto che chicchi giganti. La potenza sonora è nell'ordine dei 150 decibel, sono quindi anche abbastanza rumorosi. Se vi capitasse di udire delle forti detonazioni all'incirca ogni 5-10 secondi passando durante un temporale tra i vigneti delle Langhe o della Franciacorta, non abbiate paura, non è scoppiata la guerra, sono solo i cannoni anti grandine in azione.

Adesso, se il sistema adottato da molti viticoltori sembra convincere chi lo usa, la comunità scientifica è abbastanza divisa sull'argomento. Sembra infatti che l'onda sonora generata dall'imbuto non sia in grado di raggiungere in maniera efficace le quote alle quali si forma la grandine, al di sopra dei 2000m, altitudine alla quale l'onda sonora del cannone diventerebbe poco più clamorosa di un battito di mani. Ma allora perché si continuano a usare? Il dibattito prosegue da diverso tempo, i viticoltori si tengono ben stretti i cannoni e ne apprezzano il funzionamento in quanto, nel loro raggio d'azione, si dice, non si sono riscontrate grandinate significative dal 1999, anno di installazione dei primi dispositivi. Tuttavia, i dati scientifici sono frutto di osservazioni sul campo e si basano sulle leggi inoppugnabili della fisica. Chi avrà ragione? ..


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