Duecento anni fa l'eruzione del Tambora, il vulcano che cambiò il clima del mondo
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L'eruzione del Monte Tambora è la più famosa e documentata eruzione del '800, probabilmente perché nell'arcipelago della Sonda, in Indonesia in quel periodo si era da poco stanziata la flotta britannica dopo aver combattuto e scacciato dalle colonie gli olandesi E proprio gli inglesi, oltre agli abitanti dell'area furono testimoni oculari di quella che viene unanimemente riconosciuta come la più grande eruzione della storia.
Tutto ebbe inizio il giorno 11 Aprile dell'anno 1815 con una serie di boati, che furono addirittura scambiati dagli inglesi per delle cannonate. Le esplosioni continuarono fino al giorno 19 quando cominciò l'attività parossistica del vulcano che terminò solo il 15 Luglio del 1815. Tre mesi di eruzione in cui furono emessi 160km cubi di materiale vulcanico che causarono uno sprofondamento calderico abbassando la montagna di circa 1300m e facendola passare dai 4100m fino agli attuali 2850m. Le ceneri caddero in spessori significativi fino a 1000km di distanza dal cratere.
Per anni le navi in transito nell'area hanno incontrato interi tratti di mare ricoperti da pomici galleggianti. Ma l'eruzione del Tambora ebbe anche un effetto globale, tutta la cenere emessa nell'atmosfera oscurò il sole e cambiò il clima del pianeta tanto che l'anno successivo, il 1816 ci fu un picco di abbassamento della temperatura totale, tale da renderlo famoso come "l'anno senza estate". Interi raccolti dell'Europa settentrionale, negli stati americani del Nordest e del Canada andarono distrutti. Lo storico John D. Post ribattezzò il 1816 come "l'ultima grande crisi di sopravvivenza nel mondo occidentale". Pensate cosa potrebbe accadere oggi all'economia mondiale se si verificasse un'eruzione di portata simile!
L'ultima eruzione intra calderica del Monte Tambora risale al 1967 ma fu di portata decisamente ridotta.