Chiudere 300 centrali a carbone per salvare il clima
Entro il 2030 andrebbero chiuse 300 e più centrali a carbone in EU per limitare il surriscaldamento
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Chiudere tutte le centrali europee a carbone entro il 2030 così da rispettare i recenti accordi stipulati alla conferenza mondiale sul clima di Parigi e contenere l'aumento della temperatura entro i 2°C. A dichiararlo uno studio effettuato da Climate Analytics, ente no profit fondato a Berlino nel 2009. Secondo lo studio, per limitare il surriscaldamento entro i 2°C e ancor meglio entro 1.5°C, tutte le 300 e più centrali a carbone sparse sul Vecchio Continente andrebbero chiuse; almeno un quarto entro il 2020 e un ulteriore 47% entro il 2025.
Se questo non avverrà si stima che l'Europa supererà di ben 85% il tetto imposto negli accordi di Parigi. Il modo migliore quindi di limitare le emissioni e contenere il surriscaldamento è quello di sostituire le vecchie centrali con fonti più pulite e rinnovabili. Tra questi oltre l'eolico e il solare anche il biometano, già utilizzato in Italia da ben 1500 impianti.
Anche Greenpeace ribadisce che l'UE non sta rispettando gli accordi di Parigi e che gli obbiettivi a lunga durata restano per il momento solo teorici. Anche secondo l'organizzazione l'UE dovrebbe al più presto attivare una polita di conversione dal carbone alle fonti rinnovabili.