6 giugno 2023
ore 11:13
di Edoardo Ferrara
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 Per tutti

EUROPA; ESTATE 2022 LA PIU' CALDA MAI REGISTRATA, IL 2022 NELLA SUA INTEREZZA AL SECONDO POSTO - Secondo il report di Copernicus (qui il documento completo), il 2022 è stato il secondo anno più caldo mai registrato in Europa: le anomalie maggiori hanno interessato il comparto scandinavo nord orientale e in generale gli stati affacciati sul Mediterraneo, in particolare Nordovest Italia, Francia e Spagna. Più nello specifico inverno, estate e autunno sono risultati interamente sopra media, mentre la primavera è stata lievemente sotto la media (fatto che probabilmente ha evitato il record annuale assoluto). L'estate 2022 è invece risultata la più calda mai registrata, sopra la media trentennale 1991-2020 di ben 1.4°C e circa 0,35°C oltre rispetto al precedente record che spettava all'estate 2021. Gli episodi di caldo talora estremo sono stati ben superiori agli eventi freddi, con un trend conclamato all'aumento delle temperature superficiali del territorio europeo. Va notato che l'Europa è uno di quegli hotspot che si sta scaldando ad un ritmo più veloce rispetto alla media globale, anche del doppio, e in particolare proprio il Mediterraneo

TEMPERATURE SUPERFICIALI DEI MARI ATTORNO ALL'EUROPA DA RECORD - Sempre secondo il report, la temperatura media superficiale delle porzioni di mare attorno all'Europa è stata la più alta mai registrata nel 2022. In particolare il Mediterraneo ha registrato temperature ben più calde del normale da maggio in avanti, investito peraltro da frequenti e talora durature ondate di caldo intenso provenienti dal Nord Africa. Temperature superficiali da record sono altresì state registrate nel golfo di Biscaglia, nel Canale della Manica, sul Mar irlandese e sul Mar di Norvegia. Considerando i laghi europei, ben il 73% delle superfici lacustri ha registrato temperature sopra la media, in particolare sugli Stati meridionali e occidentali. Temperature a tratti sotto la media invece nei laghi nord europei e in quelli degli Stati orientali, in particolare l'Ucraina. 

ONDATE DI CALORE ESTREMO - Come detto il 2022 si è tristemente contraddistinto per la frequenza e la durata di ondate di calore talora anche estreme durante la stagione estiva. Le aree più affette sono state l'Europa occidentale e sud-occidentale, dove si è registrato complessivamente un incremento del 30% delle giornate calde rispetto alla media (sempre in riferimento a quella trentennale 1991-2020). In particolare tra Isole Britanniche, Francia, Olanda, Spagna e parte d'Italia durante i picchi di caldo estivo le temperature sono state superiori alla media anche di 10°C. A luglio ondate di caldo eccezionali hanno portato a registrare 40°C in piena Inghilterra, Londra inclusa, ma anche Parigi. Chiaramente un clima così caldo ha avuto influenze negative sulla salute umana, ma anche vegetale e animale, con un record di cosiddette "giornate di forte stress da calore", definite sulla base di alcuni parametri bio-climatici. Neanche a dirlo l'area che ne è risultata più affetta è quella mediterranea. Le cose non sono migliorate in autunno, con ottobre 2022 il più caldo mai registrato e un dicembre, che nonostante un avvio freddo, ha visto caldo eccezionalmente anomalo su gran parte del Continente dalle feste natalizie fino a oltre il Capodanno. 

SICCITA' - Come tutti ormai sanno, il 2022 è stato tremendo sul fronte siccità in particolare al Nord Italia, in primis il Nordovest. Ma anche vaste porzioni di territorio europeo ne hanno sofferto, in particolare Spagna, Francia ma anche Germania, Olanda e Isole Britanniche. Nella sua interezza e a livello europeo il 2022 è risultato più secco del 10% rispetto al normale, con vaste porzioni sotto media pluviometrica in particolare in primavera ed estate. Ma se si scende nel dettaglio, le aree di siccità talora estrema sono risultate quelle dell'Europa centro-occidentale, mentre non sono mancati anche dei surplus pluviometrici sul Nord Europa e sul comparto orientale. Gran parte dei fiumi europei ha registrato portate inferiori alla media per il sesto anno consecutivo: il 2022 al secondo posto tra i peggiori con il 63% dei fiumi con portate inferiori alla media. Di questi circa il 30% ha registrato portate eccezionalmente inferiori alla media durante la stagione estiva, tra cui quelli del Nord Italia. Sulle Alpi italiane di fatto è caduto fino al 60% di neve in meno, contestualmente le temperature eccezionalemente alte hanno causato una fusione da record dei ghiacciai alpini. 

INCENDI - 2022 anno nero anche sul fronte degli incendi, esarcebati da condizioni siccitose e temperature elevate. La aree più affette sono state quelle del Mediterraneo ma anche parte dei Balcani: tra gli Stati maggiormente penalizzati da incendi di particolare gravità ritroviamo Spagna, Portogallo, Francia, Slovenia, Repubblica Ceca. Le fasi peggiori sono risultate da marzo a tutta l'estate e poi ancora ad ottobre. Si stima che a livello europeo siano stati bruciati circa 900.000 ettari di territorio. 


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