7 agosto 2017
ore 16:46
di Carlo Migliore
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 Per tutti

Molto prima che comparisse l'essere umano la vita sulla Terra ha attraversato numerosi momenti di crisi, senza contare gli episodi minori, nel passato ci sono state almeno 5 grandi estinzioni di massa, rispettivamente 450, 375, 250, 200 e 65 milioni di anni fa. L'ultima è sicuramente la più nota perché è quella che ha visto la completa scomparsa dei dinosauri, le altre meno note hanno riguardato esclusivamente gli animali marini in quanto sulla terra la vita animale non era ancora particolarmente sviluppata. In ognuna di queste grandi estinzioni si sono perse dall'85% fino al 95% (l'ultima) delle specie viventi. 

la prossima grande estinzione potrebbe avere un grosso contributo antropico
la prossima grande estinzione potrebbe avere un grosso contributo antropico

In teoria quindi siamo dei veri e propri superstiti assieme a tutte le forme animali che si sono sviluppate negli ultimi milioni di anni. Le CAUSE di queste grandi estinzioni sono state prevalentemente climatiche, dalle super glaciazioni del paleozoico fino al surriscaldamento del Triassico (5° più di oggi) ed al ben noto meteorite dei dinosauri. Negli ultimi 10.000 anni la particolare stabilità climatica e l'assenza di eventi catastrofici globali hanno favorito il proliferare della specie umana e animale.

Ma oggi il clima sta cambiando e anche piuttosto velocemente. Con soli 0.5° in più sulla media globale dobbiamo fare i conti con siccità sempre più estese, desertificazione, fenomeni atmosferici sempre più violenti e ondate di calore sempre più frequenti durante il periodo estivo. Il fatto preoccupante è che questi 0.5° in più li abbiamo messi a segno negli ultimi 40 anni, non c'è voluta un'era geologica e tra le cause vi è l'azione antropica di inquinamento

Aumento della temperatura dell'aria rispetto alla media dal 1850
Aumento della temperatura dell'aria rispetto alla media dal 1850

In un recente articolo comparso sul giornale "The Lancet Planetary Healt" viene messa in evidenza l'inevitabile drammatica conseguenza dei cambiamenti climatici sulla vita animale e vegetale del pianeta nell'arco di questo secolo. Se il trend di innalzamento della temperatura si manterrà con i ritmi attuali nei prossimi 20-30-50 anni potremo superare i 2° di aumento.  Lo studio calcola che la salute di 2 persone su 3 parliamo quindi del 66% della popolazione europea sarà a rischio con un aumento della mortalità di 50 volte rispetto all'attuale. Tra i rischi più elevati i problemi cardiovascolari legati alle ondate di calore estive che affliggerebbero soprattutto la popolazione dell'Europa meridionale. Alla fine del secolo, tra il 2071 e il 2100 il numero di decessi dovuti al caldo potrebbe aggirarsi ogni anno attorno alle 150 mila persone. A queste cifre paurose andrebbero aggiunte quelle derivanti dagli eventi atmosferici estremi come alluvioni e inondazioni.

le vittime di frane, alluvioni e disastri legati ai fenomeni meteorologici estremi sarebbero solo una piccola parte, il grosso verrebbe dalle ondate di calore
le vittime di frane, alluvioni e disastri legati ai fenomeni meteorologici estremi sarebbero solo una piccola parte, il grosso verrebbe dalle ondate di calore

Se poi in un futuro successivo si dovessero superare i 2° di aumento di temperatura e raggiungere valori simili a quelli che si verificarono all'inizio del Triassico (4-5° in più) ci troveremmo di fronte ad un nuovo evento di estinzione di massa che decimerebbe il 70/80% della vita animale e vegetale sul pianeta. L'unica differenza col passato è che questa volta l'avremo voluto noi. Prendere atto di una simile verità dovrebbe essere sufficiente a far riflettere chiunque prima di adottare un comportamento sbagliato nei confronti della natura. Pensiamoci più spesso!


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