7 febbraio 2023
ore 10:26
di Edoardo Ferrara
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 Per tutti
Clima Italia: la distribuzione delle anomalie termiche a gennaio, fonte Isac-Cnr.
Clima Italia: la distribuzione delle anomalie termiche a gennaio, fonte Isac-Cnr.

CLIMA; ANCHE GENNAIO 2023 E' STATO PIU' CALDO DELLA NORMA - Nonostante una parentesi dai connotati decisamente più invernali a metà mese, lo scorso gennaio è risultato comunque nel complesso più caldo del normale. D'altra parte la cosa non sorprende: i primi giorni di gennaio hanno visto una potente e decisamente anomala ondata di calore fuori stagione su gran parte d'Europa, Italia inclusa, con temperature sopra la media anche di 10-15°C in alcuni Stati e valori record. Le cose sono cambiate radicalmente da metà mese quando abbiamo assistito ad un affondo artico sul Vecchio Continente, che ha riportato l'inverno anche sull'Italia. Ma gli episodi freddi risultano, salvo rare eccezioni, sempre più brevi e meno incisivi rispetto alla controparte calda. 

E cosi ci ritroviamo a inanellare un nuovo mese sopra la media termica, l'ennesimo della serie in questi ultimi anni, sebbene non su valori eccezionali grazie all'effetto di smorzamento indotto dalla parentesi fredda e perturbata di metà gennaio. Entrando nello specifico, secondo i dati Isac-Cnr gennaio 2023 è risultato a livello nazionale più caldo di 0.96°C rispetto alla media trentennale 1991-2020 (che ricordiamo già contempla un riscaldamento generale e quindi risulta più elevata rispetto al trentennio 1981-2010), posizionandosi così all'11-simo posto dei più caldi dal 1800 ad oggi (il record spetta ampiamente al gennaio 2007 con un'anomalia di ben 2.52°C).

Se consideriamo le macroaree Nord, Centro e Sud emerge ancora una volta come le anomalie maggiori abbiano penalizzato le regioni settentrionali, dove gennaio è risultato più caldo di 1.41°C (sempre rispetto alla media trentennale 1991-2020), posizionandosi all'ottavo posto tra i più caldi dal 1800. Anomalie invece decisamente smorzate al Centro e al Sud, rispettivamente di 0.65°C e 0.67°C, comunque sopra media, ma ridotte per via di reiterate fasi di instabilità e correnti fredde da Nord. Un appunto finale: le anomalie termiche maggiori hanno riguardato le temperature minime, in particolare al Nord dove lo scarto con la media sale così a 1.81°C, palesando la minor frequenza di gelate notturne soprattutto in Pianura Padana rispetto al passato (manca sempre più il famoso 'cuscino freddo' padano che consentiva le nevicate fino in pianura, e di fatto spesso quei, pochi, episodi nevosi si sono fermati alle quote collinari). 


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