Clima Italia. Le anomalie di novembre
I dati ISAC-CNR confermano un novembre più mite della medie sull'Italia.
1 minuto, 27 secondi
Gli ultimi dati ISAC-CNR confermano quello che ci saremmo aspettati. Il mese di novembre così la stagione autunnale appena conclusasi (secondo il calendario meteorologico il 1° dicembre inizia l'inverno meteorologico, mentre l'inverno astronomico inizierà il 21 dicembre alle 1,28) è stata più calda del normale su quasi tutta Italia.
NOVEMBRE. In particolare gli scarti più evidenti hanno interessato il Centro-Nord, comprese Campania e Puglia centro-settentrionale. Qui si riscontrano scarti medi in positivo, rispetto al periodo climatico 1971-2000, compresi tra 0,5°C e 1,5°C. Gli unici settori in cui gli scarti si sono mantenuti nelle medie riguardano il tacco dello Stivale, con valori addirittura leggermente inferiori su parte della Sicilia e della Sardegna. La differenza risulta più netta se ci si focalizza sugli scarti rispetto alle temperature massime. In questo caso i periodi anticiclonici hanno favorito una buona presenza del sole e di conseguenza il raggiungimento di temperature diurne relativamente elevate.
AUTUNNO. Volgendo lo sguardo all'intera stagione autunnale la situazione non muta in modo significativo. Mediamente gli scostamenti oscillano intorno a +1°C al Centro-Nord. Gli scarti risultano invece più contenuti in generale rispetto ai valori minimi, eccetto che al Nordovest e su Campania e medio-alta Puglia dove è stato confermato il trend dei valori medi.
PRECIPITAZIONI. Anche le precipitazioni hanno presentato un evidente deficit su buona parte d'Italia a novembre. E' il caso soprattutto del versante tirrenico dello Stivale, ad eccezione della Liguria di tanto in tanto interessata dai flussi più umidi provenuti dal mare. Gli unici settori ad aver visto precipitazioni significative sono state invece quelle adriatiche, esposte alla discesa di fronti instabili provenuti dal Nord Europa.