26 maggio 2020
ore 20:17
di Alex Guarini
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 Per tutti
Il COVID-19 oltre a dar luogo a situazioni drammatiche per l'umanità

con un importantissimo numero di vittime e danni notevoli dell'economia a scala globale, ci ha anche costretto a fermarci. Da evidenziare la chiusura delle scuole, attività commerciali e del traffico stradale che ha quasi totalmente svuotato le vie cittadine in tutto il mondo.

Dalla pandemia umana ai benefici dell'ambiente e della natura terrestre

- Lo stop di buona parte delle attività umane ha favorito un calo deciso delle emissioni inquinanti. Le specie selvatiche hanno iniziato a riappropriarsi di spazi prima occupati dall'uomo, le acque sono tornate limpide, l'aria più pulita.

Nuove minacce per l'ambiente con la fine del lockdown

- Con il graduale ritorno alla normalità di tutte le attività umane, oltre all'inevitabile incremento dell'inquinamento atmosferico, delle acque e del suolo, ci tocca monitorare un nuovo rischio. Quello provocato dall'incivile abbandono dei dispositivi di protezione individuale. Mascherine monouso e guanti gettati per strada che inevitabilmente a causa del vento finiscono poi in mare con rischi letali per la fauna.

Secondo uno studio del Politecnico di Torino

sarebbe sufficiente l'abbandono in natura anche solo dell'1% delle mascherine totali utilizzate ogni mese (l'equivalente di ben 10 milioni di mascherine) per produrre un accumulo di ben

40.000 kg

di plastica, un dato davvero allarmante, da evitare assolutamente.

La presidente del WWF Italia Donatella Bianchi lancia un appello

: "Dobbiamo evitare l'abbandono senza controllo di questi rifiuti per il bene dell'ambiente terrestre e marino. Vanno certamente pensate e concretizzate delle soluzioni, come ad esempio il posizionamento di raccoglitori dedicati alla raccolta di guanti e mascherine in tutti i punti strategici".



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