19 gennaio 2022
ore 15:46
di Lorenzo Badellino
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 Per tutti
Neve in Siria in un'immagine di archivio
Neve in Siria in un'immagine di archivio

Gli intensi flussi artici che stanno attraversando da nord a sud l'Europa orientale transitano sugli stati orientali del Vecchio Continente, valicano il Mar Nero e raggiungono l'Anatolia e il Mediterraneo orientale, coinvolgendo buona parte del Vicino Oriente. Con esse l'aria gelida e instabile ha interessato nelle ultime ore anche Turchia e Siria con nevicate a tratti abbondanti, a carattere di bufera e fino a quote piuttosto basse.


Il freddo è stato pungente in molte di queste zone, tanto che sono caduti alcuni record per gennaio, come ad Agri, nella Turchia orientale al confine con l'Iran, località posta su un altopiano ad una quota di 1600m, soggetta a forti inversioni termiche, dove la colonnina di mercurio è scesa fino a -45,6°C questa notte. Non sono mancate nevicate fino a quote molto basse su larga parte della Turchia asiatica, con frequenti disagi e ripercussioni sulla circolazione stradale.


Ma gli effetti dei fronti artici si sono spinti ancora più a sud, irrompendo sul Mediterraneo orientale e alimentando un vortice di bassa pressione tra Cipro e la costa siriana, da cui si è diramato un impulso di instabilità responsabile di nevicate fino a quote di collina in Siria. Anche sui paesi affacciati al Mediterraneo le temperature hanno subito una drastica diminuzione nelle ultime ore con punte di -0,8°C a Damasco, -1,2°C ad Aleppo, in Giordania Aqaba, località costiera, minima fino a +5°C, in Israele +1,4°C a Gerusalemme e +2,6°C a Tel Aviv.



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