29 gennaio 2017
ore 9:55
di Carlo Migliore
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 Per tutti

Due minuti e mezzo alla fine del mondo. E' quanto segna da ieri il Doomsday Clock, l'orologio dell'Apocalisse manovrato dagli scienziati della rivista dell'Università di Chicago 'Bulletin of the Atomic Scientist', che ormai dal 1947 (anno della sua creazione) spostano di volta in volta le lancette simboliche a indicare quanto imminente potrebbe essere la fatidica "ora X", la mezzanotte dell'ultimo giorno sulla Terra. 

Due minuti e mezzo alla fine del mondo secondo il Doomsday clock, orologio dell'apocalisse
Due minuti e mezzo alla fine del mondo secondo il Doomsday clock, orologio dell'apocalisse

Niente di esoterico, nulla di trascendentale: l'orologio è lì a partire dall'onda delle polemiche sulle conseguenze dell'atomica lanciata su Hiroshima e Nagasaki per ricordare come politica, conflitti e tensioni mondiali potrebbero accelerare il processo verso la distruzione del pianeta.
Ma cosa ha spinto il gruppo di scienziati, fra cui ben 15 premi Nobel, ad accorciare di altri 30 secondi il tempo che resta all'ipotetica Apocalisse? Un peso determinante sembra averlo avuto l'elezione a presidente degli Usa di Donald Trump, i cui rapporti stretti con Mosca e le cui passate e recenti dichiarazioni 'negazioniste' in tema di ambiente e riscaldamento globale preoccupano non poco la comunità scientifica.

L'elezione di Trump a Presidente degli Stati Uniti preoccupa la comunità scientifica
L'elezione di Trump a Presidente degli Stati Uniti preoccupa la comunità scientifica

I due minuti alla fine del mondo sono la massima vicinanza alla mezzanotte mai raggiunta, ma non sono tuttavia un record: la stessa distanza si era già raggiunta nel 1953, immediatamente dopo i test di armi termonucleari per opera di Usa e Russia. Cinque minuti in meno dall'anno della sua fondazione (7 minuti nel 1947), 15 dall'anno più lontano dall'Apocalisse: il 1991, con la fine della Guerra Fredda fra Usa e Russia, le lancette segnarono infatti ben 17 minuti alla fine. Da allora l'orologio è solo andato avanti, sempre e inesorabilmente più vicino alla mezzanotte.


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