4 agosto 2014
ore 7:24
di Manuel Mazzoleni
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 Per tutti

Gennaio con la neve
Gennaio con la neve

Mancano ormai meno di un giorno e anche questo mese volgerà al termine lasciando spazio a Gennaio, il primo mese dell'anno secondo il calendario gregoriano. Il nome gennaio deriva dal dio romano Giano, divinità preposta alle porte e ai ponti, ma più in generale rappresentava ogni forma di passaggio e mutamento (difatti gennaio è il mese che apre le porte del nuovo anno). Il calendario romano originale era più breve di quello gregoriano (304 giorni), in quanto i Romani consideravano l'inverno un periodo senza mesi. Fu Numa Pompilio ad aggiungere gennaio e febbraio, rendendo l'anno uguale a quello solare. Sebbene marzo rimase il primo mese dell'anno, gennaio lo divenne di fatto in quanto era il periodo in cui venivano scelti i Consoli.

Il primo giorno del mese è Capodanno. Oltre a Gennaio esistono altri nomi storici: oltre al romano Ianuarius, il Sassone Wulf-monath ("mese del lupo") e il termine usato da Carlo Magno Wintarmanoth ("winter / cold month", ovvero "inverno/mese freddo"). In Finlandese, il mese è chiamato tammikuu, ovvero "mese della farnia", mentre in Ceco leden, che significa "mese del ghiaccio". In Inghilterra, l'anno agricolo inizia con il Plough Sunday, la domenica dopo l'Eprifania. La maggiore età in Giappone veniva festeggiata dal 1948 il secondo lunedì di gennaio per coloro che divenivano ventenni nel nuovo anno solare. Oggi, tutt'ora festa nazionale, è stata spostata al 15 Gennaio dal 1999, quando il governo ha cercato di contemperare esigenze economiche a festività varie, cercando di accorparle fra loro.

Svariati sono i detti e proverbi su suddetto mese:

Gennaio ingenera, febbraio intenera (marzo imboccia).


Gennaio fa il peccato, e maggio è il condannato


Chi vuole un buon agliaio, lo ponga di gennaio.


Gennaio secco, lo villan ricco.


Gennaio e febbraio mettiti il tabarro.


Gennaio fa il ponte e febbraio lo rompe.


Ogni gatta ha il suo gennaio.


Gennaio e febbraio, empie o vuota il granaio.


Quando canta il pigozzo (picchio) di gennaio, tieni a mano il pagliaio.


Gennaio forte tutti i vecchi si auguran la morte.


Il buon Gennaio fa ricco il Massaio


Non v’è gallina o gallinaccia che di gennaio uova non faccia.


Anno nôvo, ‘n salto de bôvo.


Annu nou, frusta noa

  

Annu novu, ‘gni gajina porta l’ovu.

L’uva di capodanno non portò mai danno.

Tempo chiaro e dolce a Capodanno, assicura bel tempo tutto l'anno

L' Epifania tutte le feste le porta via, poi arriva San Benedetto che ne riporta un bel sacchetto!

San Severino, 8 gennaio, dalla barba bianca, di neve ne porta una gamba

A mezzo gennaio, metti l'operaio.

A mezzo gennaio, mezzo pane e mezzo pagliaio.

A San Maur (15 gennaio) una fred dal diàvol, a sant' Antoni (17 Gennaio) una fred dal demoni
Sant'Antonio, gran freddura

Sant' Antonio dalla barba bianca se non piove la neve non manca.

S. Antonio dalla barba bianca, se non nevica non si mangia

San Lorenzo gran caldura, l'uno e l'altro poco dura.
Per San Bastiano (20 gennaio), sali il monte e guarda il piano; se vedi molto, spera poco; se vedi poco, spera assai.

Per San Sebastiano un'ora abbiamo.
San Fabian e Sebastian i ven via cun la viöla in man

Sant'Agnese (21 gennaio), il freddo è per le siepi.

A Sant' Agnes cór la löserta par la ses

A san Vincenzo (22 gennaio) l'inverno mette i denti

San Vincenz de la gran fredüra, San Lorenz de la gran caldüra: vün e l' alter poch el düra

Se per San Paolo (25 gennaio) è sereno, abbondanza avremo

De le calendule e de le crescendule no me ne cüre, basta che' l dé de San Paol no' l sé scüre

La neve di gennaio diventa sale, e quella d'aprile farina.
Guardati dalla primavera del gennaio.

Gennaio bello febbraio in mantello
La luna di Gennaio fa luce come giorno chiaro

La luna di gennaio è la luna del vino.

Sotto la neve pane, sotto l'acqua fame

Se Gennaio sta in camicia, Marzo scoppia dalle risa

Polvere di gennaio, carica il granaio.

Dopo la neve, buon tempo viene.

Se gennare mette la jerve, tiette le grane ca' te serve

Se gennare è cattive e triste, d'ogni frutte riimpie ie canistre

Se gennare mette la jerve, tiette le grane ca' te serve


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