15 aprile 2016
ore 13:05
di Carlo Migliore
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 Per tutti

Da un paio di giorni sta circolando sui social network e non solo una notizia piuttosto allarmante. Secondo i dati provenienti dalle stazioni meteo locali uniti alle osservazioni satellitari in questa prima metà di Aprile la Groenlandia sta registrando soprattutto sul settore orientale uno scioglimento dei ghiacci estremamente rapido ed in netto anticipo rispetto all'inizio della stagione di scongelamento che dovrebbe essere statisticamente nel mese di Maggio (prima decade). La notizia è apparsa su diversi giornali anche di fama internazionale come il New York Times nonché su diversi portali scientifici della rete quindi non possiamo trascurarla anche perché le fonti sembrerebbero attendibili (Danish Meteorological Institute).

Groenlandia, rapida fusione dei ghiacci, siamo in anticipo di 1 mese
Groenlandia, rapida fusione dei ghiacci, siamo in anticipo di 1 mese

Cosa sarebbe accaduto in realtà' Un'ondata di caldo anomalo, molto simile a quella che si è verificata sul Mediterraneo pochi giorni fa, si sarebbe estesa dal comparto continentale americano verso il nordest degli Stati Uniti propagandosi poi verso il settore artico groenlandese. Temperature di diversi gradi superiori alla norma avrebbero cosi interessato per molti giorni (dal 3-4 Aprile fino al 12-13 Aprile) tutta la superficie ghiacciata portandosi ben oltre la soglia del congelamento. I dati riportano addirittura temperature medie giornaliere in diverse stazioni tra +5 e +10° come in un caldo giorno di Luglio. Questo avrebbe determinato uno repentino scioglimento anticipato dei ghiacci con circa un mese di anticipo rispetto alle medie.

In pochissimi giorni oltre il 10% dei ghiacci
In pochissimi giorni oltre il 10% dei ghiacci

Difficile dire se l'episodio possa essere inquadrato in un'anomalia legata al riscaldamento globale, ma visto che è la prima volta che si riscontra un fenomeno di tale portata, potrebbe essere effettivamente così. Sembra che già oltre il 10% dei ghiacci groenlandesi si sia sciolto nell'arco di una settimana o anche meno di oltre 1mm. Paradossalmente invece nulla si sa di quello che sta accadendo nel resto del settore artico perché il sensore radiometrico collocato sul satellite che provvede a monitorare la situazione dei ghiacci marini è andato fuori uso e sta fornendo dati errati dall'inizio di Aprile.


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