27 marzo 2023
ore 14:51
di Valeria Pagani
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 Per tutti


L'impatto che l'uomo ha sul pianeta e la sostenibilità: neanche il teatro poteva esimersi dal portare in scena i temi "caldi" del momento ed, anzi, chi meglio del teatro potrebbe farlo? Lo spettacolo teatrale svolge infatti quella funzione fondamentale di presa di coscienza collettiva, di spinta all'azione e sviluppo di un pensiero critico. Lo spettacolo teatrale che entra dentro gli occhi, si insinua nelle orecchie e strattona l'anima dicendole di guardare il mondo per davvero, con le sue brutture e le sue bellezze. Con le sue coerenze e le contraddizioni. Con i suoi fatti e le sue persone. Di guardare questo mondo, che è importante comprendere e per il quale bisogna agire.

Il teatro vuole portare all'azione. Vuole far riflettere lo spettatore - che è cittadino, che è essere umano - davanti a una delle emergenze più drammatiche e pervasive dell'attualità: gli impatti che l'uomo produce sul pianeta. Sovrasfruttamento delle risorse, emissioni di gas climalteranti, milioni di tonnellate di plastica disperse nell'ambiente, distruzione della biodiversità, inquinamento dell'aria, giusto per citarne qualcuno.Impatti che il nostro pianeta non potrà sopportare ancora a lungo e che vanno quindi cambiati e fermati, dirigendo i nostri stili di vita e di consumo verso modelli più sostenibili. "Uno spettacolo parte sempre da una domanda e la domanda è: di che cosa c'è bisogno adesso? Quale può essere il nostro contributo come attori che comunicano il mondo? Per noi, dopo la pandemia, la risposta è stata immediata: serviva più che mai parlare di come sta il nostro pianeta. Quindi abbiamo deciso di inserire le tematiche ambientali nei nostri spettacoli" a parlare è Mara Moschini, attrice che, insieme a Marco Cortesi, porta per i teatri italiani lo spettacolo "Come ti salvo il Pianeta". Uno spettacolo che racconta le tematiche ambientali attraverso le storie di persone - tra cui gli attori stessi - che hanno scelto di vivere in modo più sostenibile la loro quotidianità, consapevoli del fatto che la sostenibilità non è sacrificio o rinuncia, ma ricchezza e divertimento. "Oggi è importante parlare di sostenibilità perché è qualcosa che riguarda il nostro futuro." - continua Mara Moschini - "Parlare di tematiche ambientali significa parlare di come sarà la nostra vita, di come sarà la vita dei nostri figli, dei nostri nipoti, di come riuscirà il pianeta a sopravvivere a questo momento difficile e del quale percepiamo solamente una piccola parte. Certamente cambiare le abitudini e cambiare i sistemi è qualcosa di estremamente complesso, però è proprio attraverso la divulgazione - che sia in tono più urgente e drammatico o che sia più leggero - che possiamo avvicinarci ai cambiamenti dei nostri modelli di vita e renderli concreti." Le tematiche trattate dai due attori durante lo spettacolo spaziano dai rifiuti di plastica dispersi nell'ambiente e come, attraverso lo sport, possiamo fare qualcosa per ridurli, al consumo responsabile di cibo e a come praticare la mobilità sostenibile ci permette di ridurre le nostre emissioni, essere più green, ma anche più fighi. Il tutto con uno sguardo positivo, che spiega i problemi del presente ed anche le strategie per affrontarli. I due attori, Marco e Mara, che raccontano la sostenibilità e anche la vivono, non a caso hanno deciso di chiamarsi Green Storytellers.

E in tema di mobilità sostenibile c'è chi ha deciso di attuarla, ma a uno scopo diverso: non per spostarsi, ma per creare l'energia che va ad alimentare le luci del palcoscenico. Teatro a Pedali è infatti il format teatrale che permette di alimentare la scena grazie alla pedalata del pubblico, seduto su delle biciclette al posto che su delle poltrone. L'idea è venuta al team di Mulino ad Arte, una compagnia teatrale piemontese che nel 2020 ha trasformato il vecchio mulino di Piossasco (Torino) in un teatro eco sostenibile grazie a proiettori a basso assorbimento, efficientamento energetico della struttura, dematerializzazione della biglietteria, utilizzo di prodotti ecologici e, appunto, energia prodotta a pedalata. La compagnia è anche ideatrice dello spettacolo"Un pianeta ci vuole" improntato su tre capisaldi per costruire un futuro sostenibile: alimentazione, trasporto e sovraffollamento. In una scena spoglia e ridotta all'essenziale troviamo una voce che diventa corpo e che attraverso tre racconti riguardanti un futuro distopico mostra un'alternativa al modo di affrontare il presente.

"Possiamo salvare il mondo prima di cena" è invece lo spettacolo del collettivo Menotti, che riprende il libro dello scrittore Jonathan Safran Foer. La storia è messa in scena in un loft in cui abitano giovani attivisti, studenti, musicisti, dove i temi ambientali si trasformano, "da noiosi elementi di una discussione a materia incandescente con cui fare i conti qui ed ora. Una sorta di presa di coscienza di un futuro che non è poi così lontano." Che fa riflettere è anche "Al clima non ci credo", uno spettacolo che vede affiancarsi sul palco un geologo, ricercatore del CNR, Mario Tozzi, e un matematico che è anche cantante e attore, Lorenzo Baglioni. I due affrontano il tema del cambiamento climatico, smontando in modo divertente le bufale che circolano sull'argomento. Le possibilità di riflettere sul momento storico che stiamo vivendo non mancano e il teatro vuole farsi portatore proprio di questa riflessione oggi più che mai necessaria e urgente. Il teatro che parla di sostenibilità vuol essere quella spinta, quella scintilla che accende la voglia di cambiare.


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