29 agosto 2017
ore 8:25
di Manuel Mazzoleni
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Il Monte Morrone in fiamme - Fonte abruzzonotizie.com
Il Monte Morrone in fiamme - Fonte abruzzonotizie.com

In attesa delle piogge previste da metà settimana, gli incendi non danno tregua in molte parti del Centro Sud con ettari ed ettari di vegetazione andati in fumo, case minacciate e strutture evacuate. Prosegue l'azione di Alpini, Vigili del Fuoco, volontari ed Esercito.

CALABRIA- In Calabria è la provincia di Cosenza la più duramente colpita: incendi a Rose, Mendicino, Castrolibero, Bisignano, Acri, Longobucco, Lattarico, Luzzi e Rende, nei pressi dell'Università della Calabria. Sono più di 5000 gli incendi appiccati negli ultimi tre mesi. Distrutti migliaia di ettari di territorio, anche in aree protette; in fumo alberi secolari. Il governatore Mario Oliverio, ha chiesto alla ministra della Difesa l'intervento delle forze armate. Due squadre stanno già presidiando la provincia di Cosenza, altre sono in arrivo, tra cui alcuni 2 canadair e un aereo dalla Francia. Rimane ancora vasto l'incendio sul Pollino: 100 km quadrati tra Longobucco, Rose, ed Acri. A Fago del Soldato evacuati 150 turisti di un residence e alcuni residenti.

ABRUZZO,  EMERGENZA MONTE MORRONE - In Abruzzo da molti giorni brucia il monte Morrone nel parco della Majella. Al momento restano in azione 40 Alpini, Vigili del fuoco e un centinaio di volontari, coadiuvati dai mezzi aerei. Ieri due roghi hanno raggiunto in provincia dell'Aquila il comune di Prezza. Emergenza totale in tutta la Valle Peligna dopo la propagazione delle fiamme anche a Cocullo e Raiano. L'allerta è scattata anche in altre regioni. Critica la situazione sul Monte Giano ad Antrodoco, in provincia di Rieti.

PIU' DEL DOPPIO RISPETTO ALL'INTERO 2016 - Si stima che gli incendi abbiano distrutto ad oggi qualcosa come 120.296 gli ettari di superfici, pari al 251% del totale della superficie bruciata in tutto il 2016 (47.926 ettari). Le tre regioni maggiormente colpite sono la Sicilia (con 40.870 ettari), la Calabria (con 31.998 ettari) e la Campania (con 17.515 ettari). Gli incendi sono praticamente triplicati rispetto alla media dei 10 anni precedenti.

STIMA DANNI - Secondo Coldiretti oltre alla drammatica perdita di vite umane, gli incendi hanno pesanti effetti dal punto di vista ambientale dovuti alla perdita di biodiversità (distrutte piante e uccisi animali) e alla distruzione di ampie aree di bosco che sono i polmoni verdi del Paese e concorrono ad assorbire l'anidride carbonica responsabile dei cambiamenti climatici. Nelle foreste andate a fuoco - prosegue Coldiretti - saranno impedite anche tutte le attività umane tradizionali del bosco come la raccolta della legna, dei tartufi e dei piccoli frutti, ma anche quelle di natura hobbistica come i funghi che coinvolgono a settembre decine di migliaia di appassionati. Insieme alle disdette provocate in molti agriturismi sono gravi anche i danni diretti registrati alle coltivazioni agricole, le perdite di animali con la distruzione di numerosi fabbricati rurali. Anche specialità alimentari tradizionali - precisa la Coldiretti - sono andate perse come vigneti, oliveti e pascoli. Un costo drammatico che l'Italia è costretta ad affrontare perché - sostiene la Coldiretti - è mancata l'opera di prevenzione con 12 miliardi di alberi dei boschi italiani che, a causa dell'incuria e dell'abbandono, sono diventati infatti vere giungle ingovernabili in preda ai piromani. 


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