Inverni sempre più rigidi favoriscono la glaciazione?
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Per tutti
Se per qualche causa gli inverni si mostrassero particolarmente rigidi sulla terra, questi potrebbero “aiutare” una forzante principale (ad esempio una causa astronomica) nell'innesco della glaciazione. Infatti si può ipotizzare come ad un ridotto segnale astronomico si possano sommare gli effetti del “rumore” generato da una serie di inverni rigidi; in un certo senso essi amplificano il segnale astronomico principale, per portare il clima verso un era glaciale. Il fenomeno della risonanza stocastica di Roberto Benzi, infatti, utilizzato ora in altre applicazioni scientifiche, è stato inizialmente proposto proprio per spiegare le glaciazioni. Gli inverni anomali possono di conseguenza portare il clima verso una nuova condizione. Ma in che modo? Se la temperatura media diminuisse a causa degli inverni più rigidi, l'albedo, frazione di energia che viene rimessa nello spazio, aumenterebbe in quanto sulla terra ci sarebbe più neve e più ghiaccio. Alla radiazione solare “variata” per cause astronomiche, si andrebbero ad aggiungere pesantemente gli effetti degli inverni rigidi. Allora, il nostro clima transiterebbe più velocemente verso una nuova “condizione”. Questo potrebbe infatti spiegare il perchè le glaciazioni avvengano in tempi, paragonati alle ere geologiche, piuttosto “brevi”. La sola variazione dell'orbita terrestre e la conseguente diversa radiazione solare appare un effetto troppo modesto per poter giustificare l’innesco repentino di un era glaciale. Ma stiamo andando verso una glaciazione? Difficile rispondere. Ai posteri l'ardua sentenza...