5 dicembre 2018
ore 9:14
di Lorenzo Badellino
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 Per tutti
Il nord dell'Islanda sepolto dalla neve (Photo by Anna Soffia Vikingsdottir)
Il nord dell'Islanda sepolto dalla neve (Photo by Anna Soffia Vikingsdottir)

Il mese di dicembre in Islanda è partito nel migliore dei modi, come dovrebbe essere normale a queste latitudini. Prima il vento, con forti raffiche gelide provenute direttamente dal vicino Polo Nord. Poi la neve, copiosa, per 24 ore. Tra il 30 novembre e il 1° dicembre il versante settentrionale dell'Islanda è stato letteralmente sepolto da una coltre di soffice neve fresca che in alcune zone ha superato addirittura il metro di spessore, ovattando il paesaggio e depositandosi anche sulle superfici verticali, proprio per il vento che ha accompagnato la tempesta di neve.


La zona di Akureyri, città posta alle pendici del fiordo Eyjafjorour sulla costa settentrionale dell'isola, si è ritrovata perfettamente esposta all'intenso flusso perturbato di provenienza settentrionale e ha potuto beneficiare in pieno della forte nevicata. Al contrario, le zone poste lungo la costa meridionale finlandese sono rimaste all'asciutto e la Capitale Reykjavik è ancora in attesa che l'ambiente assuma connotati invernali. Solo un forte vento, peraltro gelido, ha contraddistinto le ore a cavallo tra novembre e dicembre, mentre i fiocchi si fanno attendere ancora.


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