22 agosto 2017
ore 7:34
di Manuel Mazzoleni
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 Per tutti
Case crollate
Case crollate

La domanda era sorta anche a noi subito dopo aver visto le prime immagini dei danni provati dal terremoto, che nella serata di ieri ha colpito l'isola di Ischia. Come poteva un sisma di magnitudo 3.6, a 10 km di profondità, fare così danni? In men che non si dica ci ha pensato INGV ha dare la risposta elevando la magnitudo da 3.6 a 4.0. Da quanto riferito dall'istituto il valore rivisto si riferisce alla magnitudo calcolata sulla base della durata dell'evento (MD) a differenza del precedente che invece si riferiva alla magnitudo locale (ML). Sempre secondo INGV l'evento è stato caratterizzato da una scossa principale alle 20.57, seguita da 14 repliche di intensità minore.

Il presidente dell'Ingv Carlo Doglioni ha spiegato che il comunicato pubblicato inizialmente sul sito dell'istituto, che indicava una magnitudo 3.6 e a 10 km di profondità, è legato a informazioni redatte in automatico dal sistema informatico, che spesso indica una profondità di 10 km. Successivamente vengono fatte delle analisi più precise per quantificare la dimensione del sisma. Precisa inoltre il presidente che il sisma è di natura tettonica e non vulcanica. Per l'ente americano Usgs il sisma avrebbe raggiunto un'intensità maggiore, ben magnitudo 4.3.

Casamicciola purtroppo non è nuova a questi eventi. Nel lontano 1883 la zona fu colpita da un forte terremoto di magnitudo 5.8 che fece 2.300 morti. Secondo il presidente dell'Ordine dei geologi della Campania la cause dei numerosi danni causati dal sisma potrebbero essere ricercate negli effetti di amplificazioni sismiche locali o nelle costruzioni abusive realizzate senza alcuna verifica sismica.

Epicentro e magnitudine ancora discordi
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