18 settembre 2022
ore 10:00
di Valeria Pagani
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 Per tutti


Siamo arrivati a conoscere "mondi" impensabili, ma sulla Terra abbiamo ancora molto scoprire. Dall'infinitamente piccolo all'infinitamente grande, la ricerca scientifica apre ogni giorno nuovi orizzonti,che vanno oltre i limiti imposti dalla finitezza umana. Riusciamo a vedere galassie che si trovano a più di 13miliardi di anni luce (la più lontana, GN-z11, si stima sia a 13,4) e siamo in grado di far collidere particellesubatomiche a energie elevatissime. Eppure ancora non siamo riusciti a scoprire quale sia il numero dispecie viventi che ci circonda sulla Terra. Una ricchezza immensa di cui spesso ci dimentichiamo. Un tesoro chiamato biodiversità. Animali, piante, funghi, batteri, ma anche i geni che essi contengono e i complessiecosistemi che costituiscono vanno a comporre la gigantesca rete della vita. 

Una vita che ci è indispensabilein ogni suo tassello. L'insieme e l'interazione di tutte le specie, infatti, ci permette di avere a disposizionequelli che vengono chiamati servizi ecosistemici: acqua potabile, aria pulita, enormi quantità di cibo, maanche legname, combustibili fossili, fibre naturali e medicinali. Funghi e batteri rappresentano attori chiaveper la formazione del suolo: scompongono la materia organica in nutrienti vitali per le piante.  Queste ultime costituiscono un bene particolarmente prezioso per la salute umana, poiché producono un'infinità di molecole e principi attivi che usiamo in farmacologia e medicina. L'aspirina, la medicina più venduta almondo, ne è un esempio. La corteccia di salice, albero che cresce nelle aree umide e lungo i fiumi in Europa, è stata usata per secoli per curare infiammazioni, dolori e febbre. Per non dire che foreste e oceani agiscono come principali pozzi di assorbimento delle emissioni di anidride carbonica, le stesse che stanno portando il mondo a surriscaldarsi. Ma le piante continuano a prosperare grazie agli impollinatori, che ne garantiscono la riproduzione, insieme alle principali colture che noi usiamo per il nostro sostentamento.Nonostante tutti i progressi tecnologici, siamo dipendenti dall'ambiente che ci circonda. Ma non tutti se nesono ancora resi conto.

La perdita di natura


Disboscamento, urbanizzazione, frammentazione degli habitat, aumento delle temperature, ma anchediffusione di specie aliene e caccia e pesca indiscriminate stanno portando a un declino drastico erepentino moltissime delle specie che popolano il pianeta. Quella a cui stiamo assistendo è ormai stataclassificata come una vera e propria estinzione di massa, la sesta, che sta avvenendo a una velocità spaventosa. Secondo il Global Assessment Report on Biodiversity and Ecosystem Services, realizzato nel2019 dall'IPBES - Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services - la biodiversità ha raggiunto un declino che non è mai stato così veloce nella storia dell'uomo: oltre un milione di specie potrebbero scomparire dalla faccia della terra (e degli oceani) nei prossimi decenni. Antonio Guterres, segretario generale delle nazioni unite, ha recentemente usato parole graffianti in apertura delrapporto Onu "Making peace with nature": "L'umanità sta dichiarando guerra alla natura. Questo è insensato e suicida."


Un futuro per tutta la vita


L'idea sempre più diffusa tra alcuni governi e le principali organizzazioni che si occupano di salvaguardiadella natura è quella di "costruire un futuro condiviso per tutta la vita". L'obbiettivo è riscoprire la bellezza della biodiversità che ci circonda, nella speranza di una nostra più intima riconnessione. Ma quanto è grande questa vita? Quante sono le specie che abitano il pianeta? La realtà è che non lo sappiamo. Le stime partono dai 3 milioni per arrivare fino ai 100, ma, tra gli studi più riconosciuti, quello di Camillo Mora ciparla di 8,7 milioni. Quello che sappiamo però è che la biodiversità rimane la risposta alle numerose sfideche dovremo affrontare in futuro.


Una risposta internazionale


Lo slogan lanciato quest'anno dalla convenzione sulla diversità biologica (CBD) -  il trattato internazionale adottato nel 1992 al fine di tutelare la biodiversità - è che "siamo parte della soluzione". Una soluzione chedovrà sempre più essere basata sulla natura (le cosiddette nature based solutions) e che ci permetterà difar fronte alle crisi che si sono scatenate a gran forza negli ultimi anni: quella climatica, quella ecologica eanche quella pandemica. Come scritto nel messaggio diffuso dalla CBD, "la biodiversità è la base su cui possiamo ricostruire meglio". Tassello dopo tassello, possiamo ritornare a tessere la rete della vita,piuttosto che squarciarla. Nella speranza di un agire condiviso, la convenzione ha proposto 22 azioni da intraprendere per frenare il declino e prenderci cura della biodiversità. Dal pulire e ripristinare un area, piantando alberi autoctoni, al consumo responsabile (prodotti biologici, non imballati, meglio se locali),dalla riduzione dei consumi non necessari alla diffusione delle pratiche rispettose della biodiversità dacondividere con la famiglia, gli amici, i vicini, la comunità. Se finora l'uomo ha alterato profondamente l'ambiente trasformando il territorio, modificando i cicli biogeochimici globali, sfruttando direttamentemolte specie, è giunto il momento di invertire questa deleteria tendenza. Perché se la biodiversità è in pericolo, anche l'umanità è in pericolo.


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